ZONA NOTTE
In questo articolo, come avrai già capito, tratteremo “la zona notte“.
Un proverbio irlandese recita:
“Una bella risata e un lungo sonno, sono le migliori cure, nel libro del medico.”
Supponendo che in vacanza, come voglio sperare, le risate non manchino mai, per godere di ottima salute, ti basterà “organizzare nel modo migliore” le tue ore di sonno e quelle altrettanto importanti, dei tuoi “amici d’avventura“. In questo articolo, quindi, con lo scopo di farti fare “sonni tranquilli“, prendo in considerazione, tutte le tipologie, che ti consentiranno di realizzare una perfetta zona notte, internamente al tuo autoveicolo.
Se al contrario però, la tua intenzione è quella di improntare uno spazio esterno dedicato al riposo, puoi eventualmente prendere in considerazione, un “elemento” progettato appositamente per questo scopo. Il mio consiglio, in tal caso, è di visionare l’articolo: “Tende da tetto per auto“. Li troverai tutti gli approfondimenti necessari, per pernottare “esternamente“, al tuo personale veicolo ricreazionale.
Prima di proseguire e approfondire l’argomento “zona notte“, consentimi di rispondere a “2” semplici domande, per valutare nel modo migliore, alcuni punti fondamentali, che ti consentiranno di realizzare la tua personale “camera da letto“, nel modo più corretto.
DOMANDA N°1. E’ legale dormire in auto?
In linea di massima “SI“. In Italia, come nella maggior parte degli altri paesi nel mondo, non esiste una normativa specifica che lo vieta espressamente. Sembra ovvio, naturalmente, ma puntualizziamo, che è possibile dormire a bordo del tuo autoveicolo, comunque, solamente nelle aree in cui è “autorizzata la sosta” dello stesso. “NO” quindi, in prossimità di una curva o di un incrocio, non sulle piazzole di sosta o sulle corsie di emergenza autostradali e nemmeno in un posto riservato alle persone con disabilità. In oltre, è necessario tenere a mente, che in alcuni luoghi, possono esistere anche, delle “ordinanze comunali” che lo vietano espressamente. In tal caso, come trasgressore, potresti essere soggetto a una semplice “multa“, ma anche incorrere in altre spiacevoli conseguenze. È sempre meglio quindi, essere previdenti. Se le autorità, ti intimano di spostarti, è buona norma non discutere. Usa sempre il buon senso e regolati di conseguenza. Ricorda, infatti, che nel peggiore dei casi, potresti addirittura rischiare “l’arresto“.
DOMANDA N°2. E’ sicuro dormire in auto?
Naturalmente, oltre alla sicurezza “legale“, è necessario quantificare quella di tipo “personale“. È importante sapere infatti, che oltre a eventuali incontri con possibili malintenzionati, dormendo in auto, sei sicuramente esposto anche ad altre tipologie di rischio, come ad esempio, quelle inerenti al clima e ai fattori atmosferici.
Per i primi, ti basterà attuare le tue contromisure, mostrando particolare attenzione al “luogo di sosta” e ai “dispositivi di sicurezza” che installerai sul tuo autoveicolo.
Riguardo alle condizioni meteorologiche, invece, dovrai tener conto, del fattore di “escursione termica“. Durante le ore di sonno, infatti, è estremamente difficile, reagire prontamente ai repentini cambi di temperatura. Pertanto, anche in questo caso, è di fondamentale importanza, “prevenire” tutti i possibili rischi, meticolosamente.
DORMIRE A BORDO IN TUTTA SERENITA’
Da quanto hai appena appreso, ti sarai sicuramente fatto un idea sulle principali problematiche relative al pernottamento, a bordo del tuo autoveicolo. Adesso, passiamo ad analizzare, proprio alcuni dei punti fondamentali, per far si che i tuoi sogni, non si trasformino mai, in incubi.
In linea di massima, è chiaro, che nella scelta del luogo idoneo al pernottamento, dovrai prima di ogni altra cosa, evitare qualsiasi rischio di tipo legale. Una volta che sarai in regola con il codice della strada, il secondo punto fondamentale consiste nell’evitare le “sgradite sorprese“, sia da parte del tempo, che da eventuali scocciatori. Per questo motivo, ti consiglio, di optare per un luogo discretamente illuminato e “non troppo isolato“. Magari, anche con i servizi igenici nelle immediate vicinanze. Presta comunque particolare attenzione, alle fonti luminose in genere. Intensità e direzione del fascio luminoso, sono fattori determinanti. Considera eventualmente, di cambiare la disposizione dell’auto, anche in funzione della posizione del sole o di altri fattori ambientali. Se Terrai conto di questi particolari punti critici e del problema riguardante la sicurezza, abbinando eventualmente, anche un impianto d’allarme, il tuo riposo notturno, sarà “estremamente sereno“. Ti ricordo, nello specifico, che i sistemi elettronici antifurto di primo equipaggiamento, sono in prevalenza progettati con lo scopo di proteggere l’autoveicolo e “non, i suoi occupanti“. Per questo motivo quindi, è meglio procedere all’installazione di qualcosa di più specifico e performante, per essere certi di aumentare il livello di sicurezza personale.
Un’ottima soluzione a mio avviso, ad esempio, è quella di ricorrere a un sistema supplementare modulare, della stessa tipologia proposta dalla ditta: “Tiiwee“. L’installazione è semplicissima. È facilmente configurabile ed espandibile. Ogni modulo, infatti, è auto alimentato e grazie all’utilizzo del WiFi, non prevede l’uso dei cavi per i collegamenti. Il modello che trovi di seguito, è quello che ho installato anche io, sul mio personale autoveicolo, con grande soddisfazione. Si compone, di un sensore a contatto su ogni portiera. Uno, sul portellone posteriore e uno, nel vano motore. Per mettere in sicurezza il tetto sollevabile, invece, ho preferito abbinare un rilevatore di movimento, dotato di un comodissimo interruttore, che ne consente l’esclusione, ad esempio, in caso di forte vento. Il kit, è progettato per un utilizzo domestico, ma le dimensioni ridotte, lo rendono veramente ottimo, anche sui nostri automezzi.
“La sicurezza, si sa, non ha prezzo.”
In questo caso però, il prezzo da pagare, in proporzione è comunque, veramente basso. Infatti, come puoi verificare tu stesso, cliccando sulle immagini che seguono, vedrai, che è estremamente vantaggioso.
Un altro elemento fondamentale, che ti consente di incrementare, il livello di sicurezza durante gli stazionamenti, è “la privacy“. Abbinare un buon antifurto, ad altrettanto validi elementi oscuranti, interni al veicolo, costituisce davvero un “ottimo deterrente“. Infatti, un ladro, non sarà mai così sprovveduto da attuare il suo piano, senza un chiaro quadro, della situazione.
Nell’articolo relativo al “Trattamento delle superfici vetrate“, trovi tutte le informazioni necessarie, per poterti rendere invisibile agli occhi indiscreti. Schermando i cristalli, in oltre, otterrai miglioramenti anche dal punto di vista “climatico“.
Per incrementare ulteriormente l’isolamento termico e acustico, nella categoria: “Allestimento generale“, scoprirai quali sono i materiali più idonei da impiegare e la loro relativa posa in opera. Capirai come poter equipaggiare il tuo autoveicolo, nel migliore dei modi. Ottimizzando la coibentazione, ti garantirai sonni confortevoli, in ogni condizione meteorologica.
Per gli approfondimenti, in merito agli elementi per la sicurezza, da integrare nel tuo progetto, nella sezione: “Accessori per mini camper“, troverai diversi articoli, di tuo sicuro interesse.
TUTTE LE OPZIONI PER LA ZONA NOTTE
Ok. Dopo queste utili informazioni, torniamo adesso, al contenuto principale di questo post. Ovvero, alle “modalità di realizzazione“, della zona notte.
Essenzialmente, hai “3” possibili alternative:
- Elemento letto indipendente. Applicare uno o più elementi autonomi, specifici e dedicati, al fine di creare lo spazio necessario per riposare comodamente.
- Intervento sulle sedute. La modifica, o la sostituzione, dei sedili di primo equipaggiamento, con altri più performanti, che posizionati in un determinato modo, danno origine, a una zona notte di dimensioni appropriate.
- Struttura interna complessa. Composta da più elementi, complementari alla struttura principale interna, che disposti nel modo opportuno, generano alternativamente, la zona giorno e all’occorrenza, anche un’area specifica per le ore notturne.
Gli spazi interni di un autoveicolo, anche se di dimensioni “generose“, non consentono purtroppo molte opportunità di scelta. Contrariamente a quanto accade, sui camper e su alcune tipologie di furgonati, infatti, la zona notte, potrà essere disposta solamente in modo “longitudinale“. Un letto posto trasversalmente, come vedremo di seguito, non sarà mai sufficientemente lungo, da garantirti la giusta comodità, soprattutto, durante le soste più prolungate.
Detto ciò, analizziamo quale delle “3” tipologie realizzative, è più adatta per le tue specifiche esigenze.
ELEMENTO LETTO INDIPENDENTE
La prima opzione, prevede l’aggiunta di un singolo modulo letto indipendente. Un ripiano dedicato, una rete o qualunque altro elemento, facente la stessa funzione. Questo modo di procedere, è assolutamente non invasivo ed è in oltre, ottimo, soprattutto per i brevissimi tempi di attuazione. Essendo totalmente autonomo e svincolato dal resto dell’arredamento interno, ti consente anche un eventuale utilizzo all’esterno dell’autoveicolo. Pensa ad esempio, alla comodità di poterlo posizionare, all’interno di una tenda da campeggio, durante gli stazionamenti.
Qui sotto, un paio di semplici esempi. In realtà il secondo video, mostra un arredamento base completo, ma l’elemento letto, è comunque, di tipo indipendente.
Personalmente, nella maggior parte dei casi, preferisco dormire internamente all’autoveicolo. Infatti, anche sul mio personale minicamper, nonostante la presenza del tetto sollevabile, la zona letto non è ubicata al suo interno, ma bensì al piano inferiore. In questo modo, durante la notte, posso chiudere tutto e avere una sensazione di maggior sicurezza. Prediligo di gran lunga, le solide lamiere dell’auto, rispetto alle leggere pareti in tessuto del tetto, o di una normale tenda da campeggio. E’ innegabile però, che la comodità di poter rimuovere l’intera struttura letto e spostarla velocemente altrove, è un opzione che ti consiglio di prendere assolutamente in considerazione. Eventualmente, puoi anche pensare di realizzare un progetto, che preveda una porzione di letto fissa e un’altra, di tipo rimovibile. Utilizzando le due metà, come letti singoli, o in alternativa, per intero, ottenendo una superficie matrimoniale. Avrai così, più opzioni a tua disposizione e all’occorrenza, più spazio per eventuali altri accessori.
Guarda ad esempio, come ho costruito la mia particolare “zona notte“, visionando il video del mio progetto, che trovi nella categoria: “Il mio mini auto camper“.
Per realizzare il tuo piano di lavoro, puoi anche prendere ispirazione, da uno dei prossimi video e replicare il tuo elemento letto, in varie forme e dimensioni, utilizzando diversi materiali di tuo gradimento. I prodotti che trovi di seguito sono della ditta: “ST.LA“. Progettati per i veicoli più “grandi“, ma comunque, veramente ottimi.
Vuoi un metodo, ancora più semplice, economico e veloce? Allora, continua nella lettura. Si, perché, ora, parleremo del “letto ad aria!“
Questa opzione, prevede infatti, l’utilizzo di un “airbed“. Ovvero, un materassino appositamente progettato per l’impiego sugli autoveicoli. Facilmente gonfiabile e sgonfiabile, tramite la pompa elettrica a “12 volt” in dotazione. I video che seguono, mostrano il suo semplice funzionamento.
Come hai appena avuto modo di vedere, puoi scegliere tra “2” diverse tipologie. Per le “dormite occasionali“, puoi acquistare un modello pensato per un utilizzo sul “sedile posteriore“. La disposizione trasversale però, purtroppo, non ti consentirà di distenderti completamente. In questo senso, è decisamente più comodo, l’airbed di tipo esteso, posizionabile sul “sedile posteriore + bagagliaio“. Per godere appieno, di questa seconda soluzione e generare un piano, il più uniforme possibile, è però necessario che i tuoi sedili abbiano un meccanismo che gli consenta un ribaltamento totale, o quasi.
Per entrambe le tipologie, come mostrato anche nel secondo video, qualora nel kit che deciderai di acquistare, non sia già compresa, ti consiglio di munirti, anche di una normale “pompa manuale” in aggiunta a quella elettrica. Spesso infatti, quest’ultima, non riesce a fornire la pressione necessaria per un letto sufficientemente “rigido e confortevole“.
INTERVENTO SULLE SEDUTE
Questa seconda opzione, è un poco più impegnativa della precedente. È una soluzione che viene spesso adottata, anche sui furgonati e nei mini van. Quasi indispensabile, se la tua intenzione è quella di voler usufruire, del letto ad aria di tipo esteso. Il mio consiglio, come al solito, è quello di procedere con il “fai da te” e più avanti, ti mostro come farlo nel modo migliore. In alternativa però, puoi sempre decidere di affidarti a ditte specializzate, in questo particolare ramo di allestimenti. Un esempio molto valido è la ditta: “Reimo“. Da anni sul mercato, è leader, in questo settore. Offre diversi modelli di sedute specifiche, simili a quella proposta di seguito.
Tutte quelle presenti nel loro catalogo, sono di ottima qualità. Purtroppo molte, sono afflitte sempre dallo stesso problema: “le misure abbondanti“. È per questo semplice motivo, che poco fa, di consigliavo di procedere con una realizzazione “in proprio“. Se deciderai di seguire questa via, ti farà piacere sapere, che esistono diversi meccanismi specifici, che consentono di riprodurre gli stessi movimenti delle panche professionali e ricreare quindi, la tua perfetta seduta su misura, secondo le tue esigenze. Puoi provare se vuoi, anche ad applicare queste movimentazioni, direttamente sui sedili di primo equipaggiamento, ed evitare quindi la loro sostituzione. Ma purtroppo, ti avviso:
“È assai meno semplice, di quello che sembra.”
Di seguito, alcuni dei dispositivi meccanici, usati più di frequente. Naturalmente, se sei interessato a un eventuale acquisto, ti basta cliccare sulle rispettive immagini, per atterrare direttamente sulla pagina di vendita.
Prima di precipitarti nello shopping, lascia che ti mostri, l’ultima opzione a tua disposizione. Il più delle volte, questa, rappresenta la scelta migliore. Soprattutto se vorrai trarre beneficio, dalla frase che ispira me e di conseguenza, anche questo blog:
“Less is more! Meno è meglio!”
Semplificare, per ottimizzare ai massimi livelli.
Sappi però, che per valutare ed eliminare tutto il superfluo, al fine di ottenere un risultato di alto livello, l’unica strada possibile che puoi percorrere, è quella che prevede l’esecuzione di un “buon piano di lavoro“. Per fortuna, miniAutocamper, ti offre, diverse alternative e un valido ed esclusivo metodo progettuale.
“Tutto, rigorosamente gratuito.”
La prima cosa che mi sento di consigliarti, è la lettura dell’articolo: “Come realizzare un piano di lavoro“. Un ottima base di partenza. Tra le altre cose, capirai ad esempio perché, la seduta polifunzionale del mio personale autoveicolo, si avvale di un elemento, estremamente più semplice, economico, funzionale e duraturo, di quelli sopra esposti. Ovvero, una normalissima “cerniera a nastro di acciaio inox“.
Utilizzando il mio metodo di progettazione, potrai infatti, creare la tua personale struttura interna complessa polifunzionale, in modo estremamente intuitivo, abbattendo decisamente, anche i costi di realizzazione.
STRUTTURA INTERNA COMPLESSA
Ma come può, una “struttura complessa“, consentire di “semplificare“? Sembra un controsenso, non credi? Ebbene, la complessità sta nell’insieme di idee e di opzioni, che ti consentono di eliminare tutti gli elementi non necessari. Con uno spazio a tua disposizione così limitato, è infatti fondamentale, intervenire con un’attenta ottimizzazione, di ogni singolo centimetro di spazio interno.
Tutti gli elementi di arredo, devono essere progettati, come parte integrante di un unico elemento multifunzionale.
“Un approccio professionale, è l’unico modo per poter conseguire questo risultato.”
Nell’articolo: “struttura principale interna“, ti ho mostrato, tutte le varie tipologie costruttive, le tecniche realizzative e i possibili materiali impiegabili.
In questo post invece, entriamo nel dettaglio, soffermandoci proprio sull’integrazione nella struttura interna, di uno spazio dedicato al riposo.
Le opzioni tra cui puoi scegliere sono essenzialmente “2“:
- Integrazione di tipo modulare. Composta da diversi elementi rimovibili, non vincolati e riposizionabili.
- Integrazione complementare. Gli elementi che la compongono, sono solidali tra loro. Non sono rimovibili e nel caso lo fossero, comunque sempre dotati, di dispositivi di sgancio dedicati. In modo da consentire movimenti di rotazione o traslazione, per poter ottenere varie tipologie di arredo e diverse configurazioni.
INTEGRAZIONE DI TIPO MODULARE
Il layout, di tipo “Modulare“, prevede l’utilizzo di un numero definito di elementi di arredo, come i contenitori e i cuscini, ad esempio. Questi elementi, se rimossi e riposizionati nel modo più opportuno, creano alternativamente, le sedute per la dinette, o il letto, per la zona notte. Realizzare questo tipo di arredamento, è veramente semplice e anche relativamente veloce.
Io, onestamente, non sono però un grande fan, di questa particolare tipologia costruttiva. Credo infatti, che spostare gli elementi manualmente, può sicuramente essere di aiuto per creare spazio, in caso di necessità, ma è anche vero, che questo modo di operare, crea una certa confusione e un eccessivo disordine. Soprattutto, se condividiamo il nostro piccolo spazio, con altre persone. Oltretutto, parliamo sempre di un autoveicolo. La sola idea quindi, che durante i trasferimenti, ci siano elementi liberi di muoversi, anche se innocui, come dei semplici cuscini, proprio non mi gradisce.
Oltretutto, Viola quasi sempre la “Prima legge di questo blog“:
“Mai ridurre le funzionalità di un autoveicolo che nasce come tale.”
La tipologia modulare infatti, a eccezione di quei veicoli dotati di un ampio bagagliaio, prevede quasi sempre, la rimozione della fila dei sedili posteriori. Questo limita di fatto, i posti a sedere in ordine di marcia. E’ vero, puoi eventualmente aggiungere altre sedute in sostituzione di quelle originali, ma non le potrai comunque utilizzare durante i trasferimenti. Almeno, non senza un aggiornamento alla tua “carta di circolazione“.
Per fortuna però, viviamo in un mondo bello e soprattutto, vario. Popolato da persone diverse, con altrettante diverse necessità, per cui, il mio consiglio, è sempre quello di valutare attentamente ogni alternativa e solo successivamente, considerando le tue reali esigenze, fare le debite scelte.
Qui sotto, pertanto, alcuni video, che ti aiuteranno a comprendere meglio, i “pro e i contro“, di un’integrazione di tipo modulare.
Le strutture che utilizzano questa metodologia, sono spesso utilizzate, anche dai produttori di accessori specifici del settore. Se vuoi approfondire l’argomento, dai un occhiata all’articolo: “Chuck box e moduli per l’arredamento“. Nel post dedicato, trovi tutte le informazioni necessarie, anche per realizzare eventualmente, la tua “personale scatola magica”, o in alternativa, tutti riferimenti, per reperirne una, bella e pronta da installare, per camperizzare il tuo autoveicolo, in tempi estremamente brevi.
INTEGRAZIONE COMPLEMENTARE
L’integrazione di tipo complementare, come ti ho già accennato in precedenza, è simile alla precedente, ma richiede da parte tua, una progettazione “leggermente” più accurata. Dovrai infatti, valutare attentamente ogni singolo elemento. La relativa “movimentazione” e il “sistema di ancoraggio” specifico che andrai ad utilizzare. Tutte le parti, insieme, dovranno completarsi, per dar vita ad un unica struttura solidale, all’autoveicolo. Omogenea e funzionale, indipendentemente dalla tipologia di configurazione, diurna, o notturna che sia. Questo, ti garantirà un elevato livello di sicurezza, in ogni condizione e una “vera ottimizzazione degli spazi“. Solamente così, potrai replicare, un lavoro uguale in tutto e per tutto, ad un prodotto professionale.
Per darti un idea, del livello di ottimizzazione degli spazi, il risultato finale, dovrebbe essere simile a quello proposto nel video che segue, ma, naturalmente, in scala “leggermente” ridotta e con “tutte” le modifiche del caso.
“Questo è anche l’unico modo, per generare in te, la percezione di un notevole aumento dello spazio a tua disposizione.”
CONSIDERAZIONI FINALI
Prima di terminare l’argomento, per completezza, vorrei fornirti delle semplici informazioni aggiuntive, che ti saranno d’aiuto, nella realizzazione della tua perfetta zona notte.
Come hai visto nei paragrafi precedenti, a seconda dei casi, per realizzare il tuo “supporto letto“, ti potrà anche bastare una qualunque tipologia di superficie piana. Però, poiché la qualità del sonno, è estremamente importante, ti consiglio di valutare l’installazione di una “rete a doghe“, disponibile anche con tipologia “avvolgibile“. In alternativa, utilizza almeno, una tavola, in legno “preforato“. Così facendo, oltre a garantirti una corretta postura durante la notte, otterrai anche, una adeguata ventilazione, evitando oltretutto, l’antipatico effetto condensa, sempre presente, soprattutto nella stagione invernale.
Qui sotto, alcuni esempi.
Per incrementare ulteriormente il comfort e la circolazione interna dell’aria nell’abitacolo, ti consiglio di predisporre delle griglie di areazione, sui vetri delle portiere. Eventualmente, dotarle anche di zanzariera. A tale scopo, puoi utilizzare quelle “specifiche” per auto, o in alternativa, adattare quelle di tipo “universale” progettate per il settore edile, decisamente migliori, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza.
Il mio ultimo consiglio, riguarda gli “accessori” da integrare nella zona letto. Come avviene in ambiente domestico, infatti, dovrai predisporre almeno un piano d’appoggio, dotato possibilmente, di una postazione di ricarica, con prese elettriche, da “12” e “220” Volt. Integrare nella medesima consolle, anche quelle di tipo “USB“, per ricaricare un eventuale cellulare, o altri dispositivi di tipo elettronico. Completa la tua “camera da letto“, anche con una lampada per la lettura e almeno un contenitore, o una rete porta oggetti. Sarà così più facile, riporre ad esempio, un pacchetto di fazzoletti, o una confezione di salviette umidificate, sempre molto utili, specialmente nelle ore notturne.
Per ulteriori consigli, sulla predisposizione dei cavi, delle prese elettriche per la ricarica, o dei punti luce e per ogni altro argomento, “elettrizzante“, fai riferimento al post: “impianto elettrico“. Nell’articolo, come sempre, ti guido passo passo, dalla progettazione fino alla realizzazione del prodotto finale.
Prendiamo adesso in considerazione, la scelta del materasso e della relativa biancheria. Se non hai optato, per l’utilizzo di un “airbed“, sarà opportuno valutare, il rapporto “volumi/benefici“. Ad esempio, non credo sia una buona idea, scegliere un materasso di tipo tradizionale a molle, o in lattice, decisamente troppo voluminosi. La cosa migliore, sarà sicuramente, quella che prevede l’impiego di un imbottitura specifica e di una seduta polifunzionale dedicata. In alternativa, mantenendo le sedute originali, puoi eventualmente optare per un materassino gonfiabile, sicuramente più confortevole, dello schienale del sedile dell’auto. Ricorda però, che in configurazione giorno, anche sgonfiato e opportunamente ripiegato, occuperà comunque spazio prezioso. D’altro canto, anche un sacco a pelo, occupa uno “spazio extra“, ma il beneficio, in termini di volumi e comfort, rispetto a una normale coperta, è innegabile.
Anche gli indumenti per la notte, meritano da parte tua, un attento esame. A mio avviso infatti, è assolutamente superfluo, inserire nel tuo personale equipaggiamento, un pigiama, o una vestaglia da notte. Soprattutto se hai l’intenzione di effettuare una vacanza, di tipo itinerante. Meglio optare per una pratica tuta da ginnastica, “comoda“, da utilizzare anche di giorno. Durante i “pernottamenti furtivi“, è sicuramente più indicata. Considera ad esempio, la necessità di uscire dal mezzo in piena notte, magari per giustificare la tua sosta in un determinato luogo, a un agente delle forze dell’ordine, o a qualche residente, allarmato dalla tua presenza. A tal proposito, ricorda che “gentilezza e disponibilità al dialogo“, in questi casi, possono fare decisamente, la differenza.
Ok! Per ora è tutto. Naturalmente, come sempre, se hai bisogno di chiarimenti, o di un supporto diretto, sentiti libero di contattarmi quando vuoi, anche tramite “Whatsapp“, se preferisci.
Nella pagina “Contatti“, trovi tutti gli altri canali, a tua disposizione.
Io sono per natura, estremamente curioso. Tu hai per caso, già realizzato lavori simili?
Ti sei mai trovato indeciso, nel fare le tue scelte, o in difficoltà nell’eseguirle?
Che ne dici di esporre, come hai risolto il problema dell’insonnia, o informarci sul tuo personale punto di vista, lasciando un tuo commento?
Non vedo l’ora di avere tue notizie.
Saluti, a presto e… “Sogni d’oro“.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniautocamper.com. Oltre a lavorare sul campo, mi occupo di consulenza e formazione. Amo sporcarmi le mani per realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza avere la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua completa disposizione per aiutarti a dar vita a ogni tuo progetto.
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