PARALLELATORI E DISPOSITIVI PER BATTERIE
In questo post, vediamo nel dettaglio, le differenze che intercorrono tra parallelatori e dispositivi per batterie. Ovvero, le caratteristiche tecniche, di tutti quegli elementi che ti consentono di collegare “2” o più accumulatori, in modo efficiente e sicuro.
Se la tua intenzione infatti, è quella di dotare il tuo autoveicolo di una batteria supplementare dedicata ai servizi, avrai bisogno di installare e ancor prima di conoscere, questi importantissimi componenti.
Il filosofo Edoardo Boncinelli, recita:
“L’ignoranza, è la forma di conoscenza più diffusa.”
Assolutamente vero, ma su questo argomento in particolare, ti assicuro che è una totale certezza.
L’idea di scrivere questo articolo, nasce proprio per questo motivo. In diverse occasioni, infatti, mi è capitato di vedere persone che scambiavano un dispositivo per un altro. Confondevano elementi molto diversi sia come tipologia di intervento e sia come caratteristiche elettriche. Di fatto, questa confusione generale, è in parte causata oltre che dalla disinformazione, anche dalle aziende produttrici, che per vendere il loro prodotto, a volte non solo non entrano nei dettagli di funzionamento, ma tendono anche ad etichettarlo erroneamente, con nomi differenti. Questo fa si, che al cliente che non presta attenzione, possa accadere di ritrovarsi con un elemento non idoneo per il proprio impianto elettrico e che espone l’intero progetto, ad un livello di rischio in alcuni momenti, anche molto elevato.
“Nei casi più gravi, infatti, si può arrivare additittura a compromettere definitivamente, l’intero impianto elettrico di primo equipaggiamento”.
PREMESSA
E’ bene ricordare, che la tipologia dei collegamenti elettrici che interessano gli accumulatori, come ho descritto dettagliatamente anche nell’articolo riguardante “L’impianto elettrico“, può essere fatta in “2” modi. In “serie“, per ottenere una tensione di uscita più elevata, mantenendo però, la stessa capacità di corrente erogata. Oppure in “parallelo“, per preservare la stessa tensione unitaria, ma ottenendo una capacità totale, data dalla somma degli elementi collegati.
Nell’immagine qui sotto, un piccolo esempio.
Naturalmente, come avrai sicuramente già intuito, poichè il nostro intento è quello di ottenere la maggiore autonomia possibile, dovremo necessariamente collegare i nostri accumulatori, “in parallelo“. Partendo quindi da questo presupposto, vediamo per quali motivi, collegare in modo diretto le batterie, senza interporre uno o più elementi tra quelli che vedremo tra un’attimo, non è mai una buona idea.
Per mantenere i tuoi accumulatori, efficenti e duraturi nel tempo, la primissima cosa da tenere in mente, infatti, è quella di costituire un impianto elettrico dedicato, che abbia principalmente il compito di mantenerli, possibilmente,”completamente isolati tra di loro“. Come avviene del resto, solitamente, sui camper e sulle imbarcazioni.
Il motivo principale, è abbastanza semplice. Inserendo una batteria supplementare, sull’impianto elettrico del tuo autoveicolo, andrai a modificare inevitabilmente, un “preciso equilibrio“, definito in fase progettuale, dalla casa produttrice. L’alternatore, ad esempio, è calibrato per funzionare in modo ottimale, con la sola batteria dedicata al motore. Trovandosi a dover gestire, anche la carica dell’accumulatore dedicato ai servizi, andrà inevitabilmente sotto sforzo e sarà maggiormente soggetto, a malfunzionamenti e rotture. Il ripartitore di carica invece, provvede a connettere e a disconnettere alternativamente, in modo autonomo, le due batterie. Pertanto, oltre ad ottimizzare la fase di carica, alleggerisce notevolmente il compito all’alternatore. Ricorda in oltre, che purtroppo:
“Non esistono accumulatori uguali, e con identiche caratteristiche”.
Pertanto, se le batterie non vengono isolate, ma al contrario, restano entrambe connesse all’impianto, sarà obbligatorio fornire a ciascuna, specifiche di ricarica, differenti. Parametri diversi, dovuti ai “dati costruttivi e identificativi” di ogni accumulatore, ma anche, dettati dai “valori accertati”, di tensione di lavoro e assorbimenti di corrente, rilevati in tempo reale.
In mancanza quindi di un parallelatore, dovresti introdurre nell’impianto, altri importanti elementi elettrici, sicuramente più complicati da progettare e installare.
In oltre, è necessario prendere in considerazione il fatto, che gli accumulatori collegati direttamente tra di loro, un po’ come accade in presenza di “2” recipienti pieni di acqua, con il liquido al loro interno, libero di muoversi da uno all’altro, per il principio dei vasi comunicanti, tenderanno sempre a livellarsi.
“Pertanto, potrebbe capitare, che la batteria più scarica, assorba corrente, da quella più carica.”
Questo processo, come è facile intuire, è molto deleterio, per l’intero impianto elettrico e influisce notevolmente, anche sulla durata degli accumulatori stessi. Anche in questo caso, un buon parallelatore, risolve ottimamente il problema.
TIPOLOGIE DI PARALLELATORI
I parallelatori, detti anche ripartitori, ti mettono al riparo dalle problematiche appena viste e ti consentono, con “una singola fonte energetica“, di ricaricare “2” o più batterie.
Essi si dividono in “2” categorie principali:
- Ripartitori passivi, a “diodi”.
- Parallelatori attivi.
I RIPARTITORI DI TIPO PASSIVO
I ripartitori a diodi, detti anche “Isolatori di tipo passivo“, sono gli elementi più utilizzati a bordo dei natanti. Per la loro tipologia costruttiva, sono infatti molto affidabili e duraturi nel tempo. Consentono di ricaricare simultaneamente le batterie ad essi collegate, mantenendole comunque sempre isolate tra di loro. Per la loro caratteristica costruttiva, sono però afflitti da un grande problema:
“La caduta di tensione”.
Il calo di tensione è solitamente compreso tra “0,3” e “0,6” Volt. Se dopo questa notizia, stai pensando che secondo il tuo punto di vista, questo sia un valore assolutamente inaccettabile, bè allora, non posso che congratularmi con te, ma se invece stai minimizzando il problema, ti consiglio di dare immediatamente, una letta all’articolo: “Impianto elettrico“. Ti renderai subito conto, della gravità di tale inconveniente.
Una caduta di tensione così importante, infatti, oltre ad essere molto deleteria, può impedire il corretto funzionamento dei dispositivi di bordo e in alcuni casi dal luogo anche, al pericoloso “fenomeno dell’autocombustione”.
Di seguito, trovi un paio di ripartitori della “Victron Energy“, azienda veramente valida. Mi è capitato di utilizzare i loro prodotti e a mio avviso, per la loro categoria, sono veramente ottimi. Questi, in particolare, utilizzano i diodi: “Schottky” che consentono di contenere la caduta di tensione, in un valore massimo di “0,45” Volt. Dato comunque “importante“, ma che in alcuni casi particolari, risulta accettabile.
Per sapere quali sono tutti i modelli a tua disposizione, le rispettive caratteristiche costruttive e lo schema di collegamento, più idoneo alla loro posa in opera, clicca sull’immagine che segue e scarica il “PDF“ allegato.
I PARALLELATORI ATTIVI
Nella categoria dei parallelatori attivi, troviamo l’insieme di tutti i dispositivi, tecnologicamente più o meno, avanzati. Ne esistono di diverse tipologie, ma come premesso in precedenza, anche in questo caso, ti mostrerò nel dettaglio, solamente quelli più utili per l’impiego sui nostri automezzi.
In particolare, mi riferisco a “3” principali categorie:
- Ripartitori a Mosfet.
- Caricabatterie DC-DC.
- Combinatori di batteria.
RIPARTITORI A MOSFET
I ripartitori che trattiamo adesso, basano il loro principio di funzionamento, sui “semiconduttori Mosfet“. Questo li rende esenti dal fenomeno della caduta di tensione. Pertanto, rispetto ai precedenti, sono caratterizzati da correnti più elevate, che determinano anche, tempi di ricarica più brevi. Infatti, parliamo di valori di caduta di tensione pari a “0,02” Volt, in presenza di bassa corrente e di “0,1” Volt, a corrente elevata.
Di seguito, alcuni modelli, sempre della stessa marca dei precedenti, per consentirti di fare i debiti paragoni. Anche se, personalmente, non avrei assolutamente alcun dubbio, su quale delle “2” categorie scegliere.
Anche in questo caso, per visionare tutti i modelli, clicca sull’immagine che segue e scarica il “PDF“.
CARICABATTERIE DC-DC
Il “caricabatterie DC-DC“, rispetto ai precedenti, rappresenta un importante passo avanti. Esso è decisamente più sofisticato, ed estremamente funzionale. E’ infatti in grado di regolare in modo completamente autonomo la ricarica delle batterie, indipendentemente dall’alternatore e dalla tipologia degli accumulatori.
“Supporta pienamente, anche le batterie al litio”.
Diversifica la carica, in base alle singole specifiche rilevate. E’ oltretutto compatibile, con gli alternatori con controllo “ECU“, “Unità di Controllo, del Motore“. Come i precedenti, separa completamente le batterie collegate e fornisce un’altissima protezione elettronica, a tutti gli elementi dell’impianto elettrico. Protezione da sovraccarico, da cortocircuito e per alta temperatura. L’algoritmo di ricarica, prevede “3” fasi ben distinte. Una di tipo adattivo, una seconda di ricarica e una terza di mantenimento. Offre in oltre, la possibilità di impostare, diversi parametri di funzionamento, tramite un’app dedicata, direttamente dal tuo smartphone.
Qui sotto, alcuni esempi e di seguito anche in questo caso, il “PDF” con tutte le innumerevoli informazioni aggiuntive.
COMBINATORI DI BATTERIA
I “combinatori di batteria“, sono un eccellente sostituto, per gli isolatori a diodi. Infatti, essi non sono soggetti alla caduta di tensione e pertanto, il potenziale in uscita dall’alternatore, o dei caricabatterie non ha bisogno di essere aumentato. Non sono sofisticati come i caricabatterie DC-DC visti poco fa, ma a mio avviso, soprattutto se non prevedi l’utilizzo di batterie al litio, rappresentano per le loro particolari caratteristiche…
“L’opzione migliore”
anche in funzione del contenuto prezzo di acquisto iniziale.
Il combinatore, non si limita ad isolare gli accumulatori e a ripartire poi successivamente, la corrente di carica. Fa molto di più. Esso infatti, controlla l’andamento generale della tensione, valuta aumenti o diminuzioni, sui rispettivi accumulatori ad esso collegati e successivamente, in base a quanto rilevato, decide automaticamente la direzione verso la quale, far fruire la corrente di ricarica.
Questo lo rende perfetto perchè tra tutti i partitori disponibili in commercio, esso di fatto,
“funziona in entrambe le direzioni”.
Quindi, caricherà la batteria dedicata ai servizi tramite l’alternatore, ma consentirà anche, ad esempio, di ricaricare quella preposta per l’avviamento, tramite l’impianto fotovoltaico, o un eventuale fonte di ricarica alternativa.
“Una caratteristica fondamentale, che ci consente di semplificare notevolmente, l’intero impianto elettrico.”
Anche per quanto riguarda il grado di sicurezza, questi dispositivi, sono decisamente validi. Infatti, il rilevamento bidirezionale, gli consente di intervenire in caso di malfunzionamenti. Rileva anche la temperatura eccessiva dei contatti e all’occorrenza, interrompe il collegamento, per poi riattivarlo automaticamente, quando le temperature scendono sotto la soglia di rischio.
Di seguito, “2” modelli, caratterizzati tra l’altro, anche da una comodissima funzione aggiuntiva di “emergenza“, che in presenza di una batteria di avviamento scarica o danneggiata, ti consente di accendere il motore, usufruendo della batteria dei servizi, tramite un efficace “interruttore remoto“.
Anche in questo caso per tutti gli approfondimenti, fai riferimento ancora una volta al “PDF” scaricabile.
ALTRI DISPOSITIVI DI CONNESSIONE PER BATTERIE
Vediamo adesso, alcuni “dispositivi addizionali“, che ti consiglio di valutare attentamente. Non sono obbligatori, ma “altamente consigliati“, soprattutto per impieghi specifici.
SELETTORE AUTOMATICO PER BATTERIA SERVIZI CON SUPPORTO PER AVVIAMENTO
Nel caso tu decida di usufruire di altre fonti energetiche, ma non sei intenzionato ad utilizzare un “combinatore di carica“, salvo rare eccezioni, oltre ad un “tradizionale” parallelatore, ti consiglio di preventivare anche un “selettore automatico per batterie“.
Sebbene questi dispositivi, possano sembrare per caratteristiche, simili ai parallelatori, si diversificano molto, rispetto ai precedenti. Infatti, ad esempio, quando il pannello fotovoltaico fa il suo dovere e mantiene la batteria dei servizi in buone condizioni, con l’aiuto del selettore automatico, possiamo trasmettere una parte della sua carica, anche alla batteria dedicata all’avviamento.
Stessa cosa, quando carichiamo la batteria dei servizi, con un caricabatterie collegato alla rete dei “220” Volt, il sistema di ricarica, fornisce energia, anche alla batteria motore.
In particolare, quando la tensione rilevata sull’accumulatore dedicato ai servizi, supera un determinato valore di riferimento, il dispositivo permette alla batteria dell’auto, di ricevere una corrente di ricarica, tramite la batteria dei servizi. La corrente viene ripartita e regolata, da un minimo di “0.1” Ampere, fino ad un valore massimo solitamente di “4” Ampere. Proprio per questa singolare tipologia di funzionamento, questi elementi sono anche chiamati, “ripartitori di corrente“.
Di seguito, trovi un prodotto commercializzato dalla ditta: “CBE“, con molta esperienza in materia, pensa che è stata fondata addirittura, nel “1976“.
SELETTORE AUTOMATICO PER DOPPIA BATTERIA SERVIZI
Questo modello di selettore per batterie, è ancora diverso, da tutti quelli visti in precedenza. Infatti, esso è dedicato esclusivamente alla ricarica delle batterie ausiliarie. Per la precisione, grazie al microprocessore integrato, è in grado di gestire in modo intelligente, “2 batterie di servizio“, da “12” V. Tramite l’alternatore, il carica batterie o eventuali moduli fotovoltaici, sostenta in modo completamente automatico, sia la fase di carica e sia la fase di scarica.
Il selettore “CBE-BDS-180” che trovi di seguito, offre diversi vantaggi. Oltre alla gestione della carica e della scarica, ti da la possibilità di collegare “2” batterie, di “diversa capacità” e “diversa età“. Non incorrerai pertanto in malfunzionamenti, o anomalie dipendenti da questi due fattori, poichè ognuna di esse, viene gestita singolarmente. In caso di batteria guasta, la stessa viene isolata automaticamente e l’avaria, segnalata tramite un led luminoso. Il dispositivo interviene anche come “salva batteria”, scollegando le batterie al raggiungimento di una tensione di sicurezza, per evitarne il danneggiamento. E’ un dispositivo dotato di diverse altre funzionalità, come ad esempio, la possibilità di poter collegare il pannello di comando, “MC-180”, per la gestione e la connessione, anche tramite dispositivi mobili, a mezzo di un’app dedicata.
Clicca sull’immagine qui sotto, per ricevere tutte le informazioni aggiuntive, in merito a questo singolare dispositivo.
BATTERY PROTECT
Nel caso tu non preveda, l’impiego di più batterie, da dedicare ai servizi, sicuramente, non sentirai la necessità di utilizzare il prodotto che abbiamo appena visto. Ma, molto probabilmente, avrai comunque bisogno di un dispositivo, in grado di “staccare il carico applicato“, dal tuo accumulatore di servizio, prima che esso si scarichi completamente. Ebbene, per questo uso specifico, c’è il “Battery Pròtect“. Esso infatti, si occupa proprio della disconnessione automatica, della batteria, dai rispettivi utilizzatori, evitando i possibili malfunzionamenti o danneggiamenti.
Intervenendo sull’accumulatore, al raggiungimento di un livello di carica minimo prestabilito, consente anche di utilizzare la batteria, in caso di emergenza, per un eventuale fase di avviamento, del motore.
Il protettore di batteria, è “monodirezionale“. Acconsente quindi, il passaggio di corrente in una sola direzione. Pertanto, o verso un carico applicato, o verso un caricabatterie, ma non l’afflusso di entrambe le correnti, contemporaneamente.
BATTERY MONITOR
Tenere costantemente sotto controllo, lo stato dei nostri accumulatori, oltre ad avere un effetto benefico sulla nostra persona, riduce infatti il nostro stato di ansia, offre anche un altro vantaggio. Monitorando le batterie in tempo reale, possiamo prendercene cura, sicuramente nel modo migliore. Per questo particolare scopo, puoi optare per diverse tipologie di dispositivi. Decidere, ad esempio, di acquistare un prodotto semplice da installare, che si limiti a fornirti la tensione della tua batteria, magari anche tramite app dedicata, direttamente sul tuo smartphone. Utilizzando ad esempio: “IntAct Battery-Guard“.
Oppure, optare per un dispositivo da pannello, che richiede un poco di attenzioni in più in fase di montaggio, ma che ti fornisce diversi parametri di funzionamento aggiuntivi, quali ad esempio, la corrente assorbita, quella erogata, la carica residua. In questo caso, due validi esempi sono il:”RUIZHI 500A” e “AiLi 80V 350A“.
Se poi, passami la metafora, vuoi prendere due piccioncini con una fava, allora, in ultima analisi, puoi preventivare l’acquisto, di un dispositivo di tipo combinato, che oltre al classico pannello di controllo, da installare a bordo dell’autoveicolo, ti offre anche la funzione di monitoraggio, via Bluetooth, di tutti i parametri necessari, come il: “KG-F Battery Monitor 0-120V“.
STACCABATTERIA E SELETTORI MANUALI
Per la serie:
“fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”
chiudiamo la nostra rassegna, parlando degli “staccabatteria” e dei “selettori per batteria“, di tipo manuale.
Credo infatti, che la tecnologia, sia un po’ come il gentil sesso. E’ difficile vivere con loro, ma al tempo stesso, non si può vivere senza. Eppure, a volte, anche con tutti i buoni propositi per una felice convivenza, le cose non vanno comunque come sperato. Ebbene, per quanto non saprei proprio cosa consigliarti in fatto di donne, per quanto riguarda le nostre amate batterie, la soluzione è invece abbastanza semplice.
In caso di emergenza tecnologica, non c’è niente di meglio di un “dispositivo di tipo manuale“.
Pertanto di seguito, trovi alcuni articoli, che possono manualmente disconnettere o commutare i tuoi accumulatori, in modo semplice e veloce, come dei normalissimi interruttori o deviatori elettrici.
“Che ne dici? ho chiarito i tuoi dubbi in materia?”
Spero vivamente di essere riuscito nell’impresa. Non ti nascondo però, che anche io inizialmente, ho faticato davvero tanto, a capire tutte le differenze che intercorrono tra le varie tipologie di parallelatori e i dispositivi per batterie. Adesso però, credo che questo argomento, per me e soprattutto per te, che hai avuto la pazienza di seguirmi, non abbia proprio più segreti.
Nel caso, naturalmente, resto sempre a tua completa disposizione, per ogni approfondimento in materia. Ti ricordo, che puoi contattarmi in qualsiasi momento, lasciando un commento qui sotto, in fondo all’articolo, oppure direttamente via email, all’indirizzo: lucio@miniautocamper.com, o anche tramite Whatsapp, cliccando sull’immagine che segue.
Non mi resta che augurarti un buon lavoro, ricordandoti che se volessi dirmi la tua esperienza o aggiornarmi sul tuo personale punto di vista, ne sarò estremamente felice.
Buon proseguimento, a presto.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniAutocamper. Mi occupo di consulenza e formazione. Amo realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua disposizione per aiutarti a dar vita al tuo progetto.
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Grazie per le informazioni messe a disposizione. Sto creando il mio camper da zero, e ovviamente documentandomi nei vari forum… trovo molto utile i suoi consigli.
Ciao Simone, benvenuto su miniAutocamper. Ti ringrazio per il tuo commento. Il mio proposito è proprio quello di fornire tutte quelle informazioni che solitamente non vengono mai divulgate. I segreti del mestiere, i piccoli dettagli che svelati, consentono a tutti voi, di trasformare ogni autoveicolo, in un camper professionale.
In bocca al lupo per il tuo progetto. Tienimi informato, ci tengo molto.
A presto. Lucio