ISOLAMENTO ACUSTICO NEL MINI CAMPER
Per comprendere appieno cosa intendo per “isolamento acustico nel mini camper“, è necessario concentrarci su un problema specifico in modo coinvolgente ed estremamente chiaro.
In questo post vediamo pertanto come difenderci da questo singolare avversario e soprattutto come sconfiggerlo definitivamente, indipendentemente dalle nostre abitudini e attività.
“Ma, che cosa è il rumore?”
“Il rumore è un insieme di onde sonore, che per frequenza e ritmo quando vengono percepite dal nostro cervello, ci procurano immancabilmente fastidio”.
Per questo semplice motivo, anche Tu non puoi assolutamente sottovalutare il disagio generato dalla sgradevole perturbazione sonora percepita, poiché essa influisce anche considerevolmente sul benessere psicofisico generale di tutti gli occupanti dell’autoveicolo. Irritabilità e stress, sono infatti i primi sintomi a sopraggiungere.
In questo articolo ti fornirò pertanto tutte le nozioni necessarie sui diversi tipi di materiali, per poter schermare completamente, o quasi, il tuo autoveicolo dal famigerato rumore.
Per quanto riguarda la posa in opera e le singole zone da trattare, ti rimando invece all’articolo specifico: “La posa in opera dei materiali isolanti dell’auto“.
INSONORIZZAZIONE
“Ma, che cosa è, che genera il rumore?”
“Il suono e quindi di conseguenza, anche il rumore, viene prodotto dalle vibrazioni, di corpi più o meno elastici. Esso, si propaga attraverso l’aria”.
Va da se, che non potendo inserire la tua auto in una bolla completamente ermetica, per eliminare il disagio dovrai necessariamente procedere in altre direzioni.
Per soggiornare quindi silenziosamente all’interno del nostro mezzo ricreativo in tutta tranquillità, dovremo operare contemporaneamente su “3” fronti.
Le problematiche da risolvere, in particolare saranno:
- Riduzione dei rumori auto-prodotti. Generati quindi dallo stesso autoveicolo.
- Schermatura dai rumori esterni. Trasformare l’abitacolo in uno spazio in grado di riflettere i rumori provenienti dall’esterno.
- Attenuazione dell’effetto riverbero. Assorbire tutti i suoni provenienti dall’ambiente circostante, riducendo i rumori percepiti internamente ed esternamente allo spazio abitativo.
Prima di tutto quindi, faremo in modo di evitare che ogni parte dell’autoveicolo, gli elementi meccanici e le lamiere soprattutto, possano a seguito delle vibrazioni, generare sgradevoli “rumori molesti“.
In secondo luogo, realizzeremo una sorta di “schermatura” per far si, che le stesse, così come anche ogni altro elemento interno, non trasmettano le onde acustiche provenienti dall’esterno, fino all’interno del nostro veicolo ricreativo.
Come ultima fase poi, faremo in modo di ottenere una “riduzione del rumore percepito” all’interno del nostro spazio abitativo, attenuando sia di quello proveniente dall’esterno e sia quello generato dal nostro amato minicamper.
SOLUZIONE DEL PROBLEMA N° 1 (RIDUZIONE DEI RUMORI AUTOPRODOTTI)
Come abbiamo accennato poc’anzi, è fondamentale intervenire contemporaneamente su diversi fattori che influenzano la propagazione del rumore.
“Va da se che prima di ogni altra cosa dovremo verificare la provenienza di ogni fonte di rumore.”
Controllare pertanto tutto ciò che concerne la parte meccanica interna ed esterna, la totalità degli elementi di arredo originali e quelli aggiunti o da installare, e naturalmente prestare anche la massima attenzione al “baccano” prodotto dall’intero autoveicolo in ordine di marcia.
Una volta individuati con precisione tutti i punti che producono il fastidioso rumore, dovremo poi procedere in modo univoco e selettivo per risolverli uno a uno in modo possibilmente definitivo.
Eliminati i rumori per così dire “accidentali“, ovvero quelli generati a causa di una scarsa manutenzione o da una o più disattenzioni, dovremo poi intervenire in maniera decisa anche su quelli “strutturali“, sistematicamente prodotti quindi, o per una errata fase di progettazione iniziale o per le scelte effettuate in termini di costi di realizzazione, dalla stessa casa produttrice dell’autoveicolo.
Per risolvere sia alcuni rumori accidentali e sia la quasi totalità dei rumori strutturali, come vedremo più avanti, possiamo servirci dei “materiali fonoisolanti“.
SOLUZIONE DEL PROBLEMA N° 2 (SCHERMATURA DAI RUMORI ESTERNI)
I materiali fonoisolanti per le loro proprietà costruttive sono anche decisamente ottimi per schermare l’autovettura dalle varie e rumorose minacce esterne. Applicandoli infatti internamente alle lamiere perimetrali, nelle portiere, nel portellone posteriore, sotto al cofano motore, ai parafanghi e in caso di necessità anche nel sottoscocca, costituiranno una valida barriera contro i suoni sgradevoli prodotti dall’ambiente circostante.
In generale, un materiale è tanto più fonoisolante quanto più elevata è la sua massa, pertanto materiali come il piombo, la gomma, l’acciaio, il marmo, il legno massiccio, il vetro e il truciolare ad alta densità sono considerati buoni materiali fonoisolanti. Questi prodotti, sono caratterizzati quindi da un “alto peso specifico“, pertanto come avrai certamente già compreso, per impedire il propagarsi delle vibrazioni e per riflettere l’energia acustica, sarà purtroppo anche necessario appesantire in una certa misura la tua automobile.
Un aumento di peso sulle portiere e sul veicolo in genere incide però inevitabilmente anche sull’affidabilità, sui consumi e sulla stabilità generale. Pertanto, è importantissimo valutare attentamente la scelta dei materiali da utilizzare.
SOLUZIONE DEL PROBLEMA N° 3 (L’EFFETTO RIVERBERO)
Per risolvere il problema “N°3” e fare quindi in modo che l’auto assorba i rumori prodotti esternamente e internamente al tuo veicolo ricreativo, ricorreremo invece all’impiego dei materiali “fonoassorbenti“.
“I materiali fonoassorbenti si distinguono infatti dai materiali fonoisolanti, in quanto i primi assorbono una parte dell’energia acustica, mentre i secondi la riflettono.”
Per questo semplice motivo, preferibilmente, utilizzeremo quelli dotati di strutture porose, “piramidali“, “mono piramidali” o “bugnate“, caratterizzati pertanto da finiture superficiali particolari che gli conferiscono una maggior superficie di scambio. La superficie frastagliata fa si che le onde sonore colpendo un’area maggiore e irregolare, rimbalzino in più direzioni disperdendo più facilmente la loro energia. La dispersione sonora genera evidentemente anche un conseguente smorzamento del rumore. Per nostra fortuna di norma, questi materiali sono decisamente più leggeri rispetto a quelli fonoisolanti. Sono inoltre disponibili in diversi formati, rotoli o pannelli e costituiti con differenti spessori. Possono essere prodotti di un unico materiale, o anche da più elementi di diverse tipologie, accoppiati tra loro. Alcuni per la loro applicazione richiedono l’utilizzo di un collante specifico, altri al contrario sono pronti all’uso in quanto già muniti di un lato rivestito di un prodotto adesivo, che ne facilita pertanto la posa in opera.
A titolo di cronaca, più avanti quando esamineremo in modo più approfondito l’argomento, scoprirai che esistono diversi tipi di materiali fonoassorbenti, tra quelli proposti troverai infatti anche elementi di tipo “fibroso” caratterizzati tra l’altro, da ottime proprietà “termoisolanti“. Ti consiglio pertanto di valutare attentamente le tue scelte per poter ridurre eventualmente, il “numero degli elementi impiegati” nella tua delicata fase di coibentazione generale.
Considera inoltre, che tutti i materiali specifici per l’isolamento termico contribuiscono comunque in maniera più o meno rilevante, anche all’insonorizzazione dell’autoveicolo. È quindi necessario prevedere con la massima cura tutti i vari e possibili abbinamenti.
Le caratteristiche specifiche e le modalità di impiego degli isolanti termici, le puoi trovare nell’articolo a loro dedicato, riguardante “L’isolamento termico dell’auto“.
Eventualmente proprio per queste caratteristiche bivalenti, puoi anche prendere in seria considerazione l’idea di acquistare i materiali isolanti, “termoacustici“, che offrono appunto, sia un discreto grado di isolamento dal punto di vista termico, e sia un altrettanto valido ammortamento del rumore percepito. Essi rappresentano infatti un ottimo compromesso, soprattutto sui nostri autoveicoli, decisamente poco spaziosi. Non a caso questi elementi sono solitamente impiegati anche come primo equipaggiamento su diverse tipologie di vetture di fascia alta.
“Automobili che per quanto costose, naturalmente però, offrono comunque ancora un alto margine di miglioramento.”
La reperibilità dei materiali insonorizzanti in genere, è abbastanza facile e agevole. Sono presenti infatti in tutti i negozi di bricolage, di edilizia e presso alcuni autoricambi specializzati in impianti Hifi. Se però come me anche tu preferisci gli acquisti online, tra un attimo, ti mostrerò anche alcuni validi prodotti che puoi prendere seriamente in considerazione. Se invece non sai come fare lo shopping online, ti consiglio di dare una sbirciatina alla guida che ho scritto e che spiega come “reperire il materiale occorrente“, comodamente e volendo, anche senza uscire di casa.
Altra nota importante che riguarda gli acquisti online, che per altro puoi anche effettuare semplicemente cliccando sui rispettivi pulsanti di colore “arancione“, con la scritta “Vedi Offerta“, che trovi in questa e in tutte le altre pagine di miniautocamper.com, è che nel caso tu non avessi mai acquistato sul Marketplace più famoso al mondo, puoi comunque acquisire tutte le capacità necessarie, leggendo semplicemente l’articolo: “Fare acquisti su Amazon“.
I MATERIALI FONOISOLANTI
Come promesso, approfondiremo ora i dettagli in modo più esaustivo. I materiali “fonoisolanti” accennati in precedenza, sono caratterizzati da alto peso specifico. Più è alta la loro densità e migliore saranno le loro performance. I più utilizzati nel settore “automotive“, il settore automobilistico, sono quelli a base di sostanze bituminose e/o, di gomma naturale.
Di seguito, alcuni validissimi esempi.
Come hai appena avuto modo di verificare i “fonoisolanti” sono prodotti in varie dimensioni e spessori. Il prezzo varia anche in funzione di eventuali particolarità costruttive, che rendono più o meno agevole l’installazione in opera. Oltre a quelli specifici per autoveicoli, può sicuramente essere utile prendere in considerazione anche i prodotti impiegati nel campo edile. Un esempio di efficienza, sono i “fogli catramati“, o alcuni tipi di “anticalpestio“, caratterizzati da un costo relativamente basso e al tempo stesso anche da buone proprietà tecniche che gli consentono di assolvere sufficientemente la loro funzione primaria.
I “fonoisolanti specifici per auto” però, tipo il “Dynamat Xtreme“, sono decisamente un passo avanti, hanno infatti sicuramente delle qualità superiori, soprattutto in termini di resa e spessore. Inoltre, solitamente le loro uniche caratteristiche non richiedono l’utilizzo di collanti o adesivi supplementari per la posa in opera. Questo riduce considerevolmente ogni rischio di incompatibilità con eventuali collanti e i relativi materiali dove essi vengono applicati. Quasi la totalità dei fonoisolanti appartenenti a questa specifica categoria, sul lato opposto a quello adesivo, presentano poi un praticissimo rivestimento di alluminio. Ottimo, perché come vedremo anche nell’articolo: “La posa in opera dei materiali isolanti“, offre un sicuro ancoraggio per una successiva applicazione del materiale fonoassorbente e anche di ulteriori materiali termoisolanti.
Come puoi notare nel video che segue con un paio di “forbici“, un “taglierino” e il rullino in dotazione, l’applicazione è estremamente semplice e veloce. Questi sono i materiali preferiti dagli allestitori professionali di impianti stereo per autoveicoli. Considera però ovviamente che il costo, in proporzione alle prestazioni assai elevate è decisamente più “impegnativo”.
“Ma se vuoi una insonorizzazione veramente di alto livello, per esperienza personale, questa tipologia di fonoisolanti valgono ogni centesimo di euro speso.”
I MATERIALI FONO-ASSORBENTI
I “fonoassorbenti“, sono materiali generalmente porosi e a bassa densità e pertanto solitamente anche molto leggeri. Come accennato in precedenza se posti su superfici lisce o comunque riflettenti, assorbono le onde sonore riducendo l’effetto riverbero. Esistono in campo edile, pannelli in materiale estremamente compatto, forato, o fessurato, ma tranne che per alcune applicazioni particolari e specifiche, credo possano non essere presi in considerazione in merito soprattutto alla nostra particolare tipologia di allestimenti. Per i nostri scopi sono infatti a mio avviso da preferire i materiali dotati di un certo grado di flessibilità, per meglio adattarli alle difficili “rotondità“, dei vari abitacoli.
Tralasciando quindi alcune tipologie a noi poco utili, possiamo suddividere i materiali fonoassorbenti in:
- Fibrosi.
- A cellule aperte.
- A cellule chiuse.
- Di tipo misto.
FONOASSORBENTI FIBROSI
I materiali fonoassorbenti di natura fibrosa, in particolare come già accennato, offrono anche buone caratteristiche termoisolanti. Li tratto specificatamente infatti, anche nell’articolo riguardante: “L’isolamento termico dell’auto“.
I materiali a base di fibre più noti, sono sicuramente quelli che utilizzano la “Lana di pecora“, la “fibra di canapa“, le “fibre tessili riciclate” e la “moquette“.
Di seguito oramai per prassi, trovi alcuni utili riferimenti.
FONOASSORBENTI A CELLULE APERTE
Alcuni fonoassorbenti sono anche detti a “cellule aperte“. Ne sono un esempio il Poliuretano o “PUR“, la “Melammina” e la “Perlite“, tutti in forma espansa. Sono estremamente validi e possono essere di tipo “piramidale“, “bugnati“, “lisci“, o di altre forme particolari. Come abbiamo già detto in precedenza, anche in questo caso più la superficie è variegata e consente di offrire quindi un bersaglio maggiore alle onde sonore, più sarà inevitabilmente alto il livello di smorzamento del rumore percepito.
FONOASSORBENTI A CELLULE CHIUSE
Per quanto riguarda i fonoassorbenti a cellule chiuse, anche se molto somiglianti ai precedenti per dimensioni e forme, dobbiamo però specificare una grande qualità aggiunta che li contraddistingue rispetto a quelli a cellule aperte.
“La caratteristica univoca è che tali materiali non assorbono i liquidi e pertanto non sono soggetti a ristagni ‘acqua o alla creazione di muffe se impiegati in ambienti umidi.”
Questa unicità a volte presenta anche uno svantaggio, dovuto principalmente a una leggera diminuzione della capacità assorbente in termini di rumore. A causa della loro struttura infatti, a volte l’aria stessa, come avviene analogamente per i liquidi, non riesce a propagarsi attraverso di essi, riducendo ovviamente le opportunità di dispersione e di conseguenza anche di attenuazione del rumore.
Sono pertanto elementi da preferire ad esempio per l’applicazione nelle portiere, nel portellone o per eventuali utilizzi esterni all’autoveicolo, ma all’occorrenza per quanto appena enunciato in fase di progettazione, meglio sempre valutare uno spessore maggiorato di almeno un “10%” rispetto a quelli a cellule aperte.
Come per i precedenti, il prezzo varia principalmente in base alle dimensioni, alle forme, agli spessori e soprattutto in base alle caratteristiche che ne determinano anche l’eventuale semplicità della posa in opera.
Inoltre, valuta anche eventuali materiali utilizzati in campo abitativo, perché in questo caso specifico, a differenza dei fonoisolanti, il rapporto prestazioni/costi potrebbe essere sicuramente a loro vantaggio.
Il “polietilene reticolato chimico” infatti ad esempio, è a mio avviso estremamente pratico e performante.
Qui sotto ti mostro quello che ho acquistato e utilizzato anche sulla mia auto.
Tieni sempre in considerazione che in linea di massima, i fonoassorbenti, smorzano molto bene le “alte” e le “medie frequenze“, ma sono altresì poco performanti sulle “basse“. Proprio per questo motivo, ai fini di una insonorizzazione altamente efficiente, solitamente vengono generalmente abbinati ai materiali “fonoisolanti” o ad altri fonoassorbenti ma di diversa densità.
È bene che tu sappia pertanto che in commercio trovi anche particolari isolanti ottenuti mediante l’accoppiamento di più materiali diversi, che consentono quindi di abbattere un più ampio spettro di suoni.
Naturalmente i fonoassorbenti di tipo misto, per contro, come avrai già immaginato a parità di superficie trattata, sono anche ovviamente più costosi.
FONOASSORBENTI DI TIPO MISTO
Come abbiamo appena detto, per una diminuzione del rumore più elevata che non richiede la disposizione di diversi materiali fonoassorbenti, puoi pensare di utilizzare i cosiddetti, “ibridi“, già costituiti da uno o più strati di materiali di diverse caratteristiche, alternati magari anche a uno o più strati di fonoisolanti. Con un’unica spesa, ti consentono quindi di provvedere all’intero spettro di suoni, garantendoti un elevato grado di isolamento acustico.
“Un’ottima alternativa, per semplificare al massimo questa tipologia di interventi.”
Secondo il mio punto di vista questi elementi sono però da preferire soprattutto per l’impiego in alcune zone dell’autoveicolo particolarmente agevoli, caratterizzate da un buono spazio circostante e pertanto facili da raggiungere. In passaggi più tortuosi e impegnativi invece, preferisco utilizzare elementi che si adattano meglio agli spazi ristretti, caratterizzati pertanto da elementi “unici e distinti” che per le loro caratteristiche e tipologie, soprattutto in quelle situazioni in cui l’accesso è veramente difficile, trovo decisamente più pratici.
I materiali isolanti “misti“, sono caratterizzati solitamente da una “minore flessibilità“, ed essendo mediamente più rigidi rispetto ad altre tipologie, mal si adattano a seguire le curve e gli spazi eterogenei della carrozzeria e dell’esiguo spazio abitativo interno in generale.
CONCLUSIONI
Come oramai avrai appreso, per insonorizzare il tuo autoveicolo nel migliore dei modi dovrai necessariamente preventivare l’acquisto, di più materiali insonorizzanti differenti, da utilizzare alternativamente in funzione delle varie aree da trattare. I “PUR” di qualsiasi genere e i fonoassorbenti fibrosi, sono i materiali più prestazionali. Ma come già enunciato, non sono assolutamente quelli più idonei per trattare ad esempio, l’interno delle portiere o delle aree più esposte. In queste particolari zone dell’auto infatti, capita frequentemente di avere infiltrazioni di acqua e i materiali in oggetto purtroppo, non sono impermeabili e assorbono quindi anche l’umidità. Impiegandoli nel lungo periodo, ti ritroveresti sicuramente a fare i conti con odori sgradevoli a causa del proliferare di muffe, peraltro tutt’altro che salutari. In queste zone così esposte, meglio optare quindi ad esempio, per un “fonoassorbente di polietilene a cellule chiuse“, da abbinare eventualmente anche a un “fonoisolante butilico“.
Di seguito, “2” ottimi esempi per un’accoppiata sicuramente vincente.
Anche la zona del sottotetto merita una considerazione a parte. Oltre alla tipologia del materiale isolante utilizzato, dovrai necessariamente considerare anche la capacità di ancoraggio e tenuta. Infatti l’adesione deve essere estremamente elevata dal momento che, scusami il gioco di parole, ma come hai appreso, non puoi rinunciare al “peso”. Pertanto anche il materiale più tecnologico del pianeta, se privo di un’efficiente caratteristica di tenuta che ne determina un’adeguata installazione, non serve praticamente a nulla.
Stesso ragionamento anche in merito ai materiali insonorizzanti di tipo “ibrido“, che sebbene siano caratterizzati da grandi qualità antiacustiche, se al tempo stesso presentano però una scarsa tenuta tra i vari elementi che li compongono, diventano automaticamente anche poco efficienti. Per questo motivo, proprio poiché la coesione dei vari elementi è assolutamente determinante ai fini delle prestazioni ti consiglio anche la lettura dell’articolo: “La posa in opera dei materiali isolanti dell’auto“. Dove spiego nel dettaglio, tutto il procedimento, passo per passo. Tratto infatti ogni singolo particolare, come la scelta del materiale migliore in funzione delle singole aree da trattare e la successiva installazione, mediante l’utilizzo di particolari procedure atte a costituire “un’unica superficie isolante“, perfettamente integrata con il resto dell’autoveicolo.
Tieni a mente inoltre, che per quanto riguarda l’insonorizzazione generale, ci sono altri importanti fattori da prendere in considerazione, strettamente legati alla scelta dei materiali utilizzati, ma che non dipendono direttamente da essi. Primo fra tutti, è il problema delle infiltrazioni di aria all’interno dello spazio abitativo.
“Ricordi? Il rumore, si trasmette proprio attraverso l’aria.”
Nell’articolo che ti ho appena proposto di leggere, troverai pertanto anche utili consigli su come eliminare le infiltrazioni tra i vari materiali isolanti e altresì anche il modo per ridurre significativamente l’entrata nell’abitacolo dell’aria proveniente dal pianale, dai passa ruota e dal vano motore.
“Tutte zone che per caratteristiche e conformazione dovrai ovviamente trattare in modo specifico.”
Sempre al fine di limitare i rumori derivanti dalle penetrazioni d’aria, anche lo stato delle guarnizioni delle portiere, merita tutta la tua attenzione. Infatti, esse concorrono notevolmente al raggiungimento di un isolamento acustico e termico ottimale.
Nell’articolo: “Guarnizioni portiere auto” spiego appunto nel dettaglio, come intervenire su questi delicati elementi nel modo migliore possibile.
“Tu? Hai già fatto le tue esperienze, in materia di isolamento acustico?”
“Come procederesti, per l’insonorizzazione della tua auto?”
Dedicami, “2” minuti del tuo tempo e commenta questo articolo.
Per me è estremamente importante, sapere la tua opinione.
In attesa di un tuo gradito riscontro, nel ringraziarti per il tempo che mi hai dedicato e per essere arrivato fin qui, vorrei regalarti un pensiero di “Laozi“, augurandoti che sia per te di grande ispirazione.
“IL SILENZIO, È UNA FONTE, DI GRANDE FORZA.”
“Pertanto il mio augurio per te è che tu possa sempre essere silenziosamente, forte.”
Buon proseguimento di giornata. A presto.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniAutocamper. Mi occupo di consulenza e formazione. Amo realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua disposizione per aiutarti a dar vita al tuo progetto.
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Ciao. Complimenti per il tuo lavoro che esponi. Ho notato che non prendi in considerazione la lastra di piombo puro. Tanti anni fa lo usai, per il mio motorhome Arca su ducato con risultati ottimi. Cosa ne pensi? Quali altre controindicazioni potrebbe avere, oltre al peso? Grazie
Ciao Luigi,
Il piombo è stata la mia prima scelta per diversi anni. Le sue proprietà come isolante acustico, soprattutto per quanto riguarda la riduzione del rumore prodotto da vibrazione (auto prodotto), sono innegabili.
Di fatto però, al momento esistono materiali più performanti a parità di peso e spessore, che consentono oltretutto di contenere anche i costi di acquisto. Come certamente hai potuto vedere in questo articolo, un valido esempio sono i “Pannelli a base di gomma EPDM“, che garantiscono un abbattimento di circa “26” Db in appena “2,3” mm di spessore.
Se è vero poi, che ogni zona dell’autoveicolo necessita di un materiale specifico, è anche vero che è meglio impiegare elementi di più facile lavorazione e che meglio si adattano alle diverse tipologie di superficie.
Il piombo in questo senso, a meno di prendere particolari precauzioni, non è tra i materiali caratterizzati da una posa in opera resistente e duratura nel tempo, soprattutto in presenza di continue sollecitazioni meccaniche.
In oltre, secondo il mio personale punto di vista, mirando ad abbattere ogni limite di utilizzo, prediligendo di fatto un impiego dell’autoveicolo a “360°” meglio optare per materiali inerti che non risentano più di tanto, dei diversi fattori ambientali. Il piombo infatti, come tutti i metalli è soggetto a queste problematiche e in particolari situazioni, ossidandosi, può “nuocere anche gravemente alla salute“.
Quindi in definitiva… Perché complicarsi la vita?