STRUMENTI PER LA SICUREZZA
Riguardo agli strumenti per la sicurezza, purtroppo molti “dilettanti” seguono una loro personale “filosofia“, anche se personalmente trovo più giusto chiamarla “Follia“.
“Gli strumenti per la sicurezza, non servono, anzi rallentano il lavoro. Basta fare attenzione!”
“NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO!!!”
Al contrario di quanto affermano questi sprovveduti infatti, il vero professionista sa che la riuscita di ogni lavorazione meccanica e non solo, dipende in gran parte da un’area di lavoro ben organizzata, fornita di tutti gli “attrezzi necessari“, e dotata soprattutto e immancabilmente anche di tutti i dispositivi di protezione. Perchè solamente così può serenamente generare magie. Egli sa anche, che non c’è nulla di magico e fantastico in un infortunio, soprattutto se la causa è la semplice “stupidità“. Ecco perchè anche tu, non puoi assolutamente trascurare gli “strumenti per la sicurezza“. Nella tua “location“, andrai infatti ad effettuare varie tipologie di interventi che possono purtroppo a volte rivelarsi anche estremamente pericolosi.
Ma vediamo di fare un pò di chiarezza e di comprendere quali sono le “3” principali cause di rischio.
PREMESSA
Prima di iniziare la trattazione di questo “lungo” argomento, per quanto mi auguro che tu possa trovare in te stesso la volontà di leggerlo in tutte le sue parti, ti ricordo in caso contrario, che scorrendo il post, alla tua sinistra sarà sempre presente un “pulsante” con il quale richiamare il sommario. Una volta aperto, potrai cliccare sulle rispettive voci per essere indirizzato immediatamente al contenuto desiderato.
Ok! Procediamo!
LE PRINCIPALI CAUSE DI RISCHIO
- Utilizzo di attrezzi e movimentazione dei carichi.
- Rumore e vibrazioni.
- Sostanze tossiche e corrente elettrica.
L’utilizzo di attrezzi e apparecchiature in genere è soggetto a varie tipologie di rischio.
Un uso prolungato di una smerigliatrice angolare, per esempio, oltre alla dispersione di schegge può provocare un indolenzimento degli avambracci, con conseguente perdita della presa, che senza l’utilizzo di guanti e occhiali protettivi, può portare a delle ovvie e gravi conseguenze. C’è il rischio inerente “all’utilizzo di attrezzi“, quello dovuto alle “vibrazioni” prodotte, ma anche un rischio legato all’inquinamento “acustico” e poi, bisogna considerare, anche tutte le problematiche generate dall’impiego di un utensile di tipo “elettrico“. Se poi, stiamo adoperando la smerigliatrice, per tagliare un materiale verniciato o che con il calore generato, produce magari anche “vapori tossici“, ecco, che in una singola attività, siamo esposti ad ogni tipologia di rischio.
Nelle sezioni che seguiranno pertanto, ti mostro tutti gli strumenti per la sicurezza, a cui proprio non puoi rinunciare. Prenderemo in esame ogni problematica, relativa ai rischi. Imparerai a lavorare in sicurezza e a prevenire tutti i pericoli, ancora prima di iniziare qualunque tipo di attività lavorativa.
In questa sezione ti mostrerò tutti i dispositivi di sicurezza, ma per avere una chiara idea del rischio causato da una determinata specie di utensile o attrezzo, ti consiglio di visitare anche la categoria: “Location attrezzatura e strumenti“. Li infatti troverai ulteriori informazioni, in merito alle necessità di utilizzo e alle varie tipologie, ma anche immancabilmente riferimenti per quanto riguarda la sicurezza. Potrai così, metterti al riparo, da ogni tipo di complicazione, ed evitare, anche il più piccolo incidente.
Prima di entrare nel dettaglio di questo particolare argomento, consentimi una brevissima nota informativa. La parola “sicurezza” deriva dal latino: “sine-cura” ovvero,
“senza preoccupazione.”
Il mio consiglio? Non lavorare d’azzardo, togli l’incertezza e goditi il divertimento in tutta tranquillità. Lavora sereno.
Come avrai già notato, la voce “Utilizzo di attrezzi e movimentazione dei carichi” è al primo posto. Infatti come vedremo tra un attimo, puoi tutelarti da “rumore e vibrazioni“, “sostanze tossiche e corrente elettrica” grazie all’utilizzo dei dispositivi di sicurezza dedicati, ma per ridurre i rischi in merito alla prima voce, le uniche misure adottabili sono “capacità e competenze“. La “formazione e l’informazione” sono fondamentali per ridurre i rischi legati all’utilizzo di attrezzi e alla movimentazione manuale dei carichi.
A tal proposito quindi, ti consiglio di visionare tutti i miei post sugli attrezzi che trovi nella categoria: “Location attrezzatura e strumenti“. Ti informo che questo da solo purtroppo non basterà, sarà necessario infatti che tu provveda a formarti specificatamente. Quindi se non hai già delle competenze pregresse sull’argomento, ti invito a dare un’occhiata ai “Nostri corsi di formazione“, utilissimi per raggiungere la tua necessaria “serenità lavorativa“.
Adesso invece, cominciamo fin da ora a produrre serenità prendendo in esame gli altri “2” argomenti della lista, iniziando quindi proprio a parlare dei dispositivi per la sicurezza.
Essi in particolare si dividono in “2” grandi categorie:
- Dispositivi di protezione individuale. DPI
- Dispositivi di protezione collettiva o ambientale. DPC
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
I dispositivi di protezione individuale “DPI” sono attrezzature destinate a essere indossate e tenute dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi, suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. I DPI devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro. I DPI devono essere conformi e adeguati ai rischi da prevenire, senza comportare di per sé un rischio maggiore. Nell’esempio della smerigliatrice, dei guanti troppo spessi che non lasciano la necessaria sensibilità possono risultare più pericolosi che non averli affatto. I DPI devono anche essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore, poter essere adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità e, in caso di rischi multipli che richiedono l’uso simultaneo di più DPI, questi devono essere tra loro compatibili e tali da mantenere, anche nell’uso simultaneo, la propria efficacia nei confronti del rischio e dei rischi corrispondenti.
Lo so, sembra davvero complicato, ma di fatto i fattori che entrano in gioco sono davvero molti. Ed è per questo motivo che sono stati classificati in “3” categorie, in base proprio ai rischi da cui proteggono. La categoria “III” ad esempio, comprende i rischi che possono causare conseguenze
“molto gravi quali morte o danni alla salute irreversibili”.
La normativa di riferimento in cui è espressa tale classificazione è “l’Allegato I” del “D.Lgs Regolamento UE 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016“.
Pertanto, è bene ricordare che ogni singolo prodotto, può essere realizzato in varie e differenti versioni per soddisfare uno o più fattori per la sicurezza e contrastare danni di gravità differenti.
Detto ciò vediamo invece adesso, quali sono le categorie principali in cui si suddividono tutti gli strumenti per la sicurezza individuale, in base ai compiti e alle specifiche caratteristiche di utilizzo.
- Cuffie e tappi antirumore.
- Guanti da lavoro.
- Occhiali protettivi, visiere, maschere e schermi facciali.
- Maschere respiratorie filtranti.
- Scarpe antifortunistiche.
- Tute protettive e antinfortunistiche.
- Imbracature e cinture anticaduta.
- Sistemi per spazi confinati.
CUFFIE E TAPPI ANTIRUMORE
I tappi per le orecchie e le cuffie antirumore sono entrambi dispositivi di protezione dell’udito, ma presentano differenze significative.
I “tappi” per le orecchie sono piccoli inserti che vengono inseriti direttamente nel condotto uditivo, creando una barriera fisica per il suono.
I tappi possono essere singoli o uniti per avere una diversa indossabilità, un esempio sono gli “auricolari con archetto“.
Le “cuffie antirumore“, invece, sono dispositivi che coprono l’intero padiglione uditivo e riducono l’intensità dei suoni che raggiungono l’orecchio. Le cuffie antirumore offrono un’attenuazione del suono compresa tra “26 e 35” dB(A), rendendole adatte ad ambienti con intensità sonora elevata, ma possono risultare scomode se indossate per lunghi periodi. Personalmente nella scelta delle cuffie preferisco quelle con un’attenuazione relativamente bassa, perchè non mi piace isolarmi troppo da quello che mi circonda, non a caso solitamente opto per quelle “multiuso” come quelle che ti propongo più avanti.
I tappi per le orecchie, invece, sono più portatili e adatti a situazioni in cui è necessaria una protezione leggera e discreta. La scelta tra i due dipende dalle esigenze individuali e dall’ambiente in cui verranno utilizzati, considerando fattori come comfort, portabilità ed efficacia nella riduzione del rumore. Pertanto, vista la moltitudine di attività e la varietà delle lavorazioni che andrai ad effettuare nella tua location, credo che tu debba preventivare entrambi. Di seguito alcuni validi esempi.
GUANTI DA LAVORO
I “guanti da lavoro” sono dispositivi fondamentali per la protezione delle mani in diversi contesti lavorativi. Esistono diverse tipologie di guanti, ognuna progettata per offrire protezione da specifici rischi. Ad esempio, oltre ai generici “guanti da lavoro“, ci sono i “guanti in nitrile“, che proteggono da solventi, oli, grassi, sostanze chimiche, cloruri e simili. Altri ancora con protezione verso i rischi meccanici o anti-taglio. Ulteriori tipologie di “guanti con protezione verso rischi legati alla saldatura” e guanti che per la loro schermatura verso le alte e le basse temperature, sono definiti “guanti termici“.
Come abbiamo appena visto, ogni tipo di guanto è progettato per offrire una specifica forma di protezione in base alle esigenze del lavoro svolto. Ad esempio, i “guanti anti-taglio” sono realizzati con materiali resistenti al taglio, come il nylon o il kevlar, e sono progettati per proteggere le mani da lame e oggetti appuntiti. Allo stesso modo, i guanti termici sono progettati per proteggere le mani dal freddo e dal calore. Più specifici sono poi sicuramente i “guanti per saldatura“.
A mio avviso, è pertanto fondamentale scegliere il tipo di guanto più adatto alle specifiche esigenze del lavoro svolto al fine di garantire la massima protezione per le mani.
Nulla vieta però di valutare l’acquisto di un paio di guanti che assolvono più funzioni. Personalmente il “guanto multiuso” che utilizzo di più in assoluto è il “DEX FIT Cru553“, perchè anche se caratterizzato da una buona protezione, lascia comunque ad esempio, la necessaria sensibilià anche per i lavori di fino, e come valore aggiunto, consente anche l’utilizzo di dispositivi touch, oramai inseparabili compagni di lavoro.
OCCHIALI PROTETTIVI, VISIERE, MASCHERE E SCHERMI FACCIALI
Gli occhiali protettivi, le maschere e gli schermi facciali sono dispositivi fondamentali per la protezione degli occhi e del viso in diversi contesti lavorativi.
Gli “occhiali protettivi” sono progettati per evitare danni agli occhi da schegge, sostanze chimiche e radiazioni, e devono essere robusti, esenti da bolle e resistenti agli urti.
Le “maschere facciali“, fissate direttamente tramite bardatura al capo o al casco, proteggono non solo gli occhi, ma tutto il volto.
Gli “schermi facciali“, a differenza delle maschere, sebbene proteggano tutto il volto, non forniscono però solitamente una protezione laterale. Inoltre, esistono anche schermi a mano, tipo le oramai obsolete maschere per saldatura, che personalmente torvo però decisamente poco pratici.
La scelta del dispositivo più adatto dipende come al solito, dalle specifiche esigenze del lavoro svolto. Nel nostro caso, sicuramente un buon occhiale protettivo sarà quello più utilizzato, ma probabilmente sarà necessario che tu preveda anche all’acquisto di almeno una maschera protettiva e nel caso di utilizzo dei dispositivi per la saldatura anche di una seconda maschera dedicata. Ricorda che ogni strumento atto a garantire la sicurezza non deve mai inficiare sulla qualità lavorativa. Pertanto assicurati che anche gli “occhiali da lavoro” ad esempio, oltre ad essere protettivi da schegge e raggi luminosi, siano comodi e regolabili, non soggetti quindi a cadute accidentali, dotati di trattamento antiappannante e che a meno di essere specifici per vapori chimici o antipolvere, consentano anche la giusta ventilazione degli occhi. A tal proposito, una buona prima scelta potrebbero essere gli occhiali della “Genyed” che possono essere resi all’occorrenza, anche quasi completamente ermetici.
Il mio consiglio è quello di cercare per quanto possibile prodotti specifici, ma tieni anche sempre a mente la mia filosofia,
“più conoscenza equivale ad avere più opportunità”
pertanto anche in questo caso specifico, ti consiglio di valutare alternative progettate per mansioni diverse dalle nostre, e che magari includono in un unico prodotto, più dispositivi di sicurezza. Un esempio, per lavori particolarmente gravosi, potrebbe essere il “casco per la sicurezza forestale“, che trovi anche di seguito.
MASCHERE RESPIRATORIE FILTRANTI
Le maschere respiratorie filtranti sono dispositivi essenziali per la protezione delle vie respiratorie in ambienti lavorativi in cui siano presenti polveri, gas, vapori o altre sostanze nocive. Un esempio concreto di pericolo per le vie respiratorie, sono le fibre di vetro e le resine epossidiche o poliestere impiegate nelle realizzazione di prodotti in VTR come descritto anche nei miei post: “Il tetto sollevabile” e “il cofano in vetroresina” .
Esistono diverse tipologie di maschere respiratorie filtranti, ognuna progettata per proteggere da specifici inquinanti. Le maschere “FFP1, FFP2 e FFP3” sono classificate in base alla loro efficienza filtrante, con le “FFP3” che offrono la protezione più elevata. Le maschere “FFP2” sono in grado di filtrare polveri, nebbie, fumi e particelle non altamente tossiche, mentre le “FFP3” offrono una protezione anche contro le particelle tossiche e cancerogene.
Naturalmente le maschere filtranti si distinguono anche in base alla zona di protezione offerta, alcune infatti si limitano a proteggere naso e bocca, altre estendono la loro protezione anche agli occhi. Quest’ultime son le cosidette “a pieno facciale“.
SCARPE ANTINFORTUNISTICHE
Le scarpe antinfortunistiche sono dispositivi fondamentali per la protezione dei piedi in diversi contesti lavorativi. Esistono diverse tipologie di scarpe antinfortunistiche, ognuna progettata per offrire protezione da specifici rischi. Ad esempio, le “scarpe antinfortunistiche alte” proteggono fino alla caviglia con dispositivi più o meno robusti, mentre le “scarpe antinfortunistiche basse” sono pensate per proteggere solo il piede, ma al contempo offrono più mobilià. Personalmente seppur meno protettive, per la tipologia dei nostri interventi preferisco queste ultime, decisamente più comode soprattutto nei molteplici momenti in cui per necessità, lavoriamo accovacciati, in ginocchio o rannicchiati, magari all’interno dell’abitacolo.
Le scarpe antinfortunistiche sono oramai disponibili praticamente in tutte le tipologie di modelli. Quasi tutte sono unisex, ma come potrai vedere di seguito, altre sono disponibili sia da “uomo” che da “donna“, sia estive che “invernali“, a volte persino indistinguibili da quelle normali. Ce ne sono infatti, “Sportive“, “eleganti“, “vintage“, relativamente ceconomiche ma anche di elevata qualità.
Come Bersagliere che per esperienza diretta, conosce perfettamente l’importanza di salvaguardare i nostri preziosi arti inferiori, ti informo che riguardo alla loro salute, non nutro alcun dubbio.
“Niente sconti e niente mezze misure”.
Pertanto ti invito a non aspettare oltre, acquista subito un nuovo paio di scarpe protettive e tieni sempre i tuoi piedi asciutti, alla giusta temperatura e soprattutto al sicuro.
TUTE PROTETTIVE E ANTINFORTUNISTICHE
Diciamo subito che le tute da lavoro protettive e antinfortunistiche, non vanno confuse con le “tute da lavoro” che sono essenzialmente dei normali capi di abbigliamento, ma con caratteristiche tali da poter riporre al loro interno uno o più attrezzi da lavoro in modo sicuro.
Le tute e i “camici protettivi” sono invece progettate per proteggere il corpo da vari rischi, come calore intenso, sostanze chimiche, agenti fisici e biologici, e possono essere realizzate in diversi materiali a seconda delle esigenze specifiche del lavoro svolto. Le “tute monouso“, ad esempio, sono progettate per proteggere i lavoratori da sostanze pericolose o processi sensibili dalla contaminazione. Inoltre, esistono “tute riutilizzabili“, realizzate in materiali più resistenti e progettate per offrire una protezione a lungo termine.
Per le nostre lavorazioni meccaniche naturalmente non prenderò in esame tutte le tipologie di tute protettive, ma sappiate che ne esistono davvero di tutti i gusti. Ci sono tute per la protezione criogenica, antitaglio, anticalore, antifiamma, con respiratore incomporato, anti arco elettrico, riscaldate, refrigerate, ed altro.
Quelle che secondo me non possono proprio mancare all’interno della tua location sono essenzialmente quelle “monouso” o “riutilizzabili“, a protezione degli irritanti per la pelle come ad esempio alcuni solventi o prodotti specifici per la pulizia profonda, quelle protettive da schegge “antitaglio“e i modelli che proteggono da possibili danni in fase di “saldatura“. Naturalmente come per ogni altro articolo riguardante la sicurezza sentiti assolutamente libero di acquistare qualunque tipologia di “tuta specialistica” in funzione del lavoro che andrai ad eseguire.
INBRACATURE E CIRCUITI ANTICADUTA
Per dovere di cronaca, esponiamo brevemente anche l’argomento delle imbracature e dei circuiti anticaduta, anche se onestamente non credo possano presentarsi dei casi in cui tu debba sentire la necessità di acquistarli, almeno non in merito ai lavori per la camperizzazione. E’ comunque bene sapere che eistono e come sono fatte.
Le imbracature e i circuiti anticaduta sono dispositivi cruciali per la sicurezza dei lavoratori che operano in altezze. Le imbracature sono progettate per essere indossate dal lavoratore e offrono punti di aggancio per i circuiti anticaduta. I circuiti anticaduta, a loro volta, sono costituiti da cordini, moschettoni e dispositivi di assorbimento dell’energia, e sono progettati per arrestare una caduta in modo controllato, distribuendo le forze d’impatto sul corpo del lavoratore.
Onestamente gli unici casi in cui personalmente ne ho fatto uso, non riguardavano la camperizzazione, ma le escursioni in montagna in alta quota. Tant’è vero che non ho mai acquistato una imbracatura da lavoro, ma in caso di necessità ne ho comunque “3” specifiche per l’arrampicata, che assolvono egregiamente anche il loro compito in ambito lavorativo.
Se come spero anche tu come me ami l’avventura e la vita all’aria aperta, ti consiglierei di fare altrettanto e di acquistarne quindi una per cosi dire “polivalente“, come quella delle ditta “SOB“, tra quelle che ho è decisamente la mia preferita.
SISTEMI PER SPAZI CONFINATI
Anche in questo caso la trattazione è solamente a puro scopo informativo in quanto tali “sitemi per spazi confinati” non rientrano nelle nostre competenze e sono anche interessati da un costo decisamente elevato. Di seguito ti allego un riferimento giusto per portarti a conoscenza della loro esistenza. Naturalmente se hai già avuto modo di utilizzarli e vuoi aggiungere qualche particolare alla trattazione ti invito a “contattarmi” in merito, o a lasciare un tuo commento in fondo a questa stessa pagina.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
I dispositivi di protezione collettiva “DPC” sono quei sistemi progettati per proteggere più persone contemporaneamente da rischi specifici sul luogo di lavoro. Questo non significa che da oggi tu sia obbligato a lavorare in gruppo, anche se come sai è il metodo che preferisco, ma piuttosto che di fatto queste tipologie di dispositivi sono progettati per aumentare le specifiche di sicurezza a prescindere dal singolo individuo che sarà interessato all’attività lavorativa. A differenza dei dispositivi di protezione individuale, che sono destinati alla protezione di singoli lavoratori, i DPC intervengono pertanto, direttamente sulla fonte del pericolo e limitano il rischio di esposizione di tutti i lavoratori esposti allo stesso rischio. Questi dispositivi possono includere misure come kit di pronto soccorso, protezioni per macchine utensili, dispositivi rilevatori, antincendio e dispositivi per l’estrazione di fumi o vapori. I DPC sono regolati dal “decreto legislativo 81/08“, revisionato nel “2016“che stabilisce la priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale e sottolinea l’importanza di valutare e adottare prima le misure collettive per la sicurezza sul lavoro.
Le principali categorie dei dispositivi di protezione collettiva sono:
- KIT di primo soccorso.
- Protezione per macchine utensili.
- Adesivi vernici e pavimenti antiscivolo.
- Tappeti antifatica.
- Docce e lavaocchi.
- Aspiratori e purificatori d’aria.
- Dispositivi rivelatori.
- Dispositivi antincendio.
KIT DI PRIMO SOCCORSO
I kit di primo soccorso sono essenziali in qualsiasi ambiente e contesto, comprese naturalmente anche le officine, in quanto forniscono le attrezzature necessarie per affrontare le emergenze mediche. Questi kit dovrebbero includere bendaggi, garze, disinfettante, cerotti, forbici, guanti monouso e altri articoli essenziali per il pronto soccorso. È importante anche la sua posizione almeno quanto lo è il suo contenuto. In caso di emergenza, un kit di primo soccorso ben attrezzato può fare la differenza tra una rapida guarigione e un’ulteriore complicazione.
La cosa più semplice è quella di munirsi di una “valigetta con kit medico“, ma ti consiglio di trovare lo spazio per un “armadietto dedicato“, perchè con il passare del tempo, e con l’esperienza, purtroppo ti troverai a riempirlo. Un’armadietto dedicato inoltre, è solitamente predisposto con una chiave di sicurezza, questo ti consentirà di non avere preoccupazioni aggiuntive in caso di “visite“da parte di persone poco qualificate o imprudenti. Almeno da parte nostra, massima prudenza perchè, in questo come in tantissimi altri casi, non è mai abbastanza.
PROTEZIONI PER MACCHINE UTENSILI
Le protezioni per macchine utensili sono dispositivi essenziali per garantire la sicurezza nella tua location. Esse sono progettate per proteggerti da eventuali rischi derivanti dall’uso di macchine utensili, come tagli, schegge o proiezioni di materiali. Queste protezioni possono essere di diversi tipi, tra cui protezioni perimetrali, protezioni specifiche per determinate macchine utensili, o protezioni antinfortunistiche. È fondamentale che le protezioni per macchine utensili siano sempre installate correttamente e che vengano mantenute in buono stato, al fine di garantire la massima efficacia. Inoltre, è importante che tu sia consapevole sull’uso e la manutenzione di queste protezioni, al fine di ridurre al minimo i rischi.
Solitamente se acquisti nuove apparecchiature, esse saranno ovviamente a norma di legge e quindi dotate già di questi dispositivi di sicurezza, ma nel caso tu decida di comprarne una usata, verifica sempre la loro presenza e il buon funzionamento, in caso di mancanza o di degrado provvedi alla loro sostituzione il prima possibile.
Di seguito alcuni esempi di dispositivi di sicurezza per “smerigliatrice angolare“, “mole da banco“, “trapani a colonna“, ed altro.
ADESIVI, VERNICI E PAVIMENTAZIONI ANTISCIVOLO
Gli adesivi e le vernici antiscivolo sono prodotti essenziali per garantire la sicurezza in ambienti dove è presente il rischio di scivolamento. Utilissimi pertanto anche nel nostro spazio magico di lavoro. Questi prodotti sono ottimi su diverse tipologie di materiali, come pavimenti, scale e superfici. Possono essere utilizzati sia in ambienti interni che esterni e offrono una protezione affidabile contro il rischio di cadute e infortuni. Le “vernici antiscivolo” sono particolarmente adatte per la marcatura di superfici di medie e grandi dimensioni, e sono progettate per resistere alle intemperie e al calpestio. Gli “adesivi antiscivolo“, invece, possono essere utilizzati su diverse tipologie di pavimentazioni e superfici, offrono una soluzione pratica ed efficace per rendere le superfici più sicure. Inoltre, esistono anche “fogli adesivi antiscivolo” che possono essere utilizzati per creare rapidamente una superficie antiscivolo su diverse tipologie di materiali. Per impedire lo scivolamento sulla pavimentazione, puoi anche impiegare “tappeti gommati in PVC“, disponibili in rotoli o in “piastrelle ad incastro“. In alcuni ambienti particolarmente bui, possono essere utilizzati anche specifici “adesivi antiscivolo fluorescenti” che contribuiscono ad elevare ulteriormente il fattore sicurezza.
TAPPETI ANTIFATICA
I “tappeti antifatica” sono dispositivi progettati per ridurre l’affaticamento e prevenire problemi di salute in ambienti in cui gli operatori sono costretti a rimanere in piedi per lunghi periodi. Pertanto, essi sono perfetti da posizionare ad esempio sotto il nostro banco di lavoro. Questi tappeti infatti, offrono un’ammortizzazione efficace che riduce la pressione sulle articolazioni e sulla schiena, migliorando il comfort e la sicurezza. Sono realizzati in materiali come PVC, gomma, vinile o schiuma, e sono disponibili in diverse dimensioni e spessori per adattarsi alle esigenze specifiche dell’ambiente in cui verranno utilizzati.
In commercio, come puoi vedere dai riferimenti che seguono, trovi anche “tappetini antifatica per uso domestico“, ma onestamente secondo il mio punto di vista, per pochi euro di differenza conviene scegliere i “tappetini antifatica professionali“, decisamente più resistenti al passaggio con scarpe e materiali da lavoro. Qualora il tuo spazio creativo sia particolarmente irregolare, troverai decisamente comodi, anche i “tappetini antifatica componibili” ad incastro.
DOCCE E LAVAOCCHI
Le docce e i lavaocchi per spazi lavorativi sono dispositivi di sicurezza fondamentali in ambienti in cui i lavoratori sono esposti a sostanze chimiche, polveri di varia natura o pericoli per gli occhi e la pelle.
Le “docce di emergenza” sono progettate per sciacquare rapidamente il corpo in caso di contaminazione da sostanze irritanti, chimiche o pericoli simili, riducendo al minimo il rischio di danni ulteriori.
I “lavaocchi“, invece, sono progettati per pulire gli occhi in modo mirato in caso di contaminazione.
Entrambi i dispositivi prevedono l’utilizzo di acqua corrente, pertanto se non hai questa risorsa nel tuo spazio di lavoro, ti consiglio nel limite del possibile di provvedere al più presto. L’acqua è una ricchezza fondamentale per tutte le tue attività e necessaria anche per incrementare la sicurezza. Comunque supponendo che tu possa provvedere all’installazione di questi dispositivi, che in alcuni casi sono anche combinati in un’unica struttura, di seguito trovi una serie di opzioni tra cui scegliere. Alcune decisamente più economiche di altre, soprattutto nel caso che tu abbia già installato nella tua location un lavello o un lavabo. Se così non fosse, procedi nella lettura perchè tra un attimo, ti do una ovvia e valida soluzione.
Naturalmente per necessitare di una loro installazione, si suppone che tu non abbia dei normali servizi igenici nelle immediate vicinanze del tuo spazio di lavoro, altrimenti essi sarebbero decisamente più che sufficenti, nella maggioranza dei casi.
Se così non fosse, ti ricordo che noi siamo abituati a fornire servizi in spazi dove non sono previsti, pertanto anche in questo caso ho “2” opzioni che puoi sicuramente prendere in considerazione. Nel post: “Impianto idraulico” infatti, tra le altre cose, ti mostro anche un delle semplici soluzioni che per comodità ti riporto in parte di seguito. Soluzioni valide ed economiche per fornire “acqua per la sicurezza” al tuo magico spazio di lavoro.
ASPIRATORI E PURIFICATORI D’ARIA
Gli aspiratori e i purificatori d’aria sono dispositivi essenziali per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre. Questi strumenti aiutano a rimuovere polveri, fumi e vapori nocivi prodotti durante le operazioni di lavorazione dei metalli, nelle procedure di pulizia con prodotti aggressivi, durante le operazioni di verniciatura, saldatura e simili. Scegliere il giusto aspiratore o purificatore d’aria dipende fortemente dalle dimensioni della tua location, dalle tipologie di attività e di conseguenza anche dai possibili fattori inquinanti presenti. È altresì fondamentale, che tali dispositivi siano adeguatamente dimensionati e manutenuti sempre efficienti per garantire un’efficace pulizia dell’aria e la giusta protezione.
Vediamo di seguito alcune possibili alternative, partendo da quelli per “uso abitativo” indicati soprattutto per piccoli ambienti, proseguendo con quelli più “prestazionali e costosi“, per finire poi con gli “aspiratori professionali” e quelli caratterizzati da “mansioni specifiche“.
DISPOSITIVI RILEVATORI
I dispositivi di sicurezza che rilevano anomalie come gas, incendi ed altro sono fondamentali per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Questi strumenti aiutano a prevenire incidenti e a proteggere la tua salute. Tra i dispositivi più comuni ci sono i “rilevatori di gas“, e i “rilevatori di fumo e calore“. È importante che tali dispositivi siano installati, manutenuti e testati regolarmente per assicurarne l’efficacia.
“Riguardo all’installazione dei rilevatori di gas, è necessario puntualizzare un paio di concetti.”
“Il gas naturale è più leggero dell’aria” e in caso di perdite sale verso il soffitto dove poi si accumula. Pertanto per quanto riguarda la rilevazione del “metano” e del “monossido di carbonio“, ad esempio, l’apparecchio deve essere posizionato a circa “30 cm sotto” il soffitto e possibilmente da “1.5 a 4” metri dalla zona di approvvigionamento di gas.
“Il GPL è più pesante dell’aria“, perchè è costituito da una miscela di propano e butano. Pertanto, per il GPL, e quindi anche per quanto riguarda le nostre amate bombole, il rilevatore deve essere posizionato a “30 cm sopra” il pavimento e anche in questo caso, preferibilmente dad una distanza compresa tra “1.5 e 4” metri dalla fornitura di gas.
Da quanto appena detto credo avrai già compreso che per avere un sufficente livello di sicurezza, la cosa migliore prevede l’installazione di almeno “2” dispositivi di rilevazione, uno posizionato in alto ed un’altro in basso.
Nel caso tu stia pensando di installarne uno anche all’interno del tuo autoveicolo volevo semplicemente avvisarti che vale lo stesso identico discorso, “2” e non “1“. Uno direttamente sotto il tetto e l’altro sulla pavimentazione. Metterne uno singolo a metà dell’altezza generale, o solamente sopra o in basso non serve a niente, poichè lo spazio interno estremamente ridotto si satura alla velocità della luce. Personalmente per i minicamper ai miei clienti consiglio sempre di installare “2” elementi della “Beeper” o di pari caratteristiche. lavorano ad una tensione di “12V” e hanno una garanzia di funzionamento di “3” anni.
poche semplici regole ma che se non vengono osservate, possono inevitabilmente compromettere la rilevazione anche del più sofisticato dispositivo. Quindi, mi raccomando, fai molta attenzione.
Per quanto riguarda i “rilevatori di fumo e calore” dovrai semplicemente osservare la regola di posizionarli il più in alto possibile, infatti si sa, l’aria calda tende sempre a posizionarsi sopra alla fredda.
Anche nel caso dei rilevatori di fumo, se desideri installarne uno oltre che nella location, anche nel tuo minicamper, i prodotti che ti propongo di seguito soddisfano le stesse regole di montaggio. Se ci tieni a saperlo, il modello “X-sense SC07-WX” è quello che preferisco in senso generale, grazie all’app dedicata e al collegamento wifi, ti avvisa anche a distanza.
Piccolo appunto, installarlo nel tuo minicamper è un’ottima idea a prescindere, ma a mio avviso se il tuo impianto di riscaldamento prevede un “riscaldatore a combustibile“, questo tipo di rilevatore diventa assolutamente indispensabile. Anche con il monossido di carbonio, c’è veramente poco da scherzare.
DISPOSITIVI ANTINCENDIO
La prevenzione degli incendi in officina è di fondamentale importanza per la tua sicurezza. Ma oltre alla prevenzione, quando quella non basta e vengono a crearsi i presupposti per un intervento, è fondamentale avere a portata di mano un efficente dispositivo antincendio. Che sia anche un semplice estintore o un idrante condominiale, sicuramente la sua presenza può fare la differenza.
A mio avviso, indipendentemente dai sistemi antincendio presenti nello stabile, credo che un buon estintore, meglio anche più di uno, non dovrebbero comunque mai mancare all’interno della tua location. Se anche tu condividi il mio pensiero, non rimane altro che scegliere quello giusto.
Come puoi notare dalla tabella che segue, c’è una sola tipologia di estintore che non ha controindicazioni e che può di conseguenza essere utilizzata su ogni superfice e pertanto impiegabile in qualunque circostanza.
Ovviamente sei sempre libero di fare le tue scelte, ma indovina quale è il mio consiglio per te in merito a questo specifico argomento?
“Esattamente. Estintore a polvere!”
Sappi che gli estintori in generale, si classificano in base alla “carica dell’agente estinguente” e in base al “peso complessivo“. A parità di carica, avrai pertantto estintori classificati dal peso differente.
Gli estintori portabili a mano, partono da un peso di “1Kg” e arrivano a “18Kg“, ma quelli di uso più comune sono solitamente da “6” e “9” kg. Questi ultimi per legge devono avere un tempo continuo di erogazione non inferiore ai “12” secondi, sembra poco lo so, ma fidati il più delle volte è ampiamente sufficiente, a patto però che ci siano le condizioni per intervenire, abbinate ad un rapido tempo di reazione ed esecuzione.
Ovviamente, ci sono ancora un paio di cose da sapere per poter utilizzare un estintore in modo efficente.
“Prima di tutto valuta se conviene effettivamente intervenire direttamente sull’incendio o se è meglio allontanarsi, mettersi a riparo e chiamare i soccorsi”.
Se decidi di intervenire, come prima cosa ricorda che è possibile attivare l’estintore a polvere, solamente togliendo la spina di sicurezza. Tolta la sicura, prima di azionarlo, direzionalo alla base della sorgente delle fiamme e nel limite del possibile ad una distanza compresa tra “1-2,5” metri.
Per quanto riguarda invece l’allocamento, è buona norma posizionare l’estintore sempre vicino ad una via di uscita, in modo di non incorrere in ulteriori rischi, e sempre in posizione verticale. La manutenzione di un estintore a polvere è veramente semplice, basta ricordarsi ogni “4-5” mesi di capovolgerlo, scuoterlo un pochino e riposizionarlo, può capitare infatti che la polvere si compatti troppo inficiando sulle prestazioni al momento dell’utilizzo. Tieni a mente infine che ogni estintore riporta una data di emissione, “36” mesi dopo tale data l’estintore va comunque sostituito.
Se volessi dotare anche il tuo autoveicolo di un “estintore a polvere dedicato” ti consiglierei di non scendere mai sotto i “2kg“.
Naturalmente come per ogni altro dispositivo di sicurezza, anche gli estintori per essere efficenti oltre ad essere manutenzionati, devono anche essere monitorati costantemente. Farlo è abbastanza semplice, infatti essi sono solitamente dotati di un manometro indicatore dello stato di carica. Affinchè siano funzionali e in condizioni ottimali l’indicatore deve rimanere sempre in un preciso riferimento contrassegnato con il colore verde.
CONCLUSIONI
Direi che per il momento possiamo fermarci quì, naturalmente sarà mia premura aggiornare questo post con una certa frequenza, anche in base alle segnalazioni e alle informazioni che riceverò da te e dagli altri utenti, anche tramite i commenti.
Naturalmente in commercio trovi moltissimi altri strumenti che provvedono indirettamente ad aumentare il livello di sicurezza generale, alcuni non dedicati prettamente a questa funzione ma comunque utili a tale scopo, come ad esempio, tutti i dispositivi che regolarizzano la temperatura ambiente quali stufe e climatizzatori che concorrono nel rendere il lavoratore meno soggetto a rischi provocati da malessere. Non essendo però strettamente specifici per la sicurezza, ho ritenuto opportuno ometterli, ma sono comunque pronto ad inserirli in qualunque momento, secondo le tue necessità.
Come hai avuto modo di verificare tu stesso, per avere una sicurezza elevata all’interno della tua location, dovrai necessariamente preventivare un “cospicuo badget“, mi raccomando però, non lesinare. Sulla sicurezza in generale non è mai il caso di avere il “braccino corto“, soprattutto se come me, ami ritargliarti anche dei piccoli momenti per lavorare in compagnia della tua sola creatività.
Ti ricordo inoltre a tal proposito, che le persone come noi costantemente in movimento, sono particolarmente soggette alla legge di Murphy, che recita:
“se qualcosa può andar male, lo fara”.
Pertanto, fai tuo il motto che da generazioni movimenta lo schoutismo nel mondo:
“Estote parati” dal latino “Siate pronti”.
Svolgi i tuoi lavori con serenità ma sii sempre pronto verso qualunque imprevisto, perchè l’attenzione è sempre il primissimo strumento per la sicurezza.
Spero che questo post sia stato di tuo gradimento, ancora una volta ti invito a commentarlo se ti va, e ti ringarzio fin da ora per un tuo gradito feedback.
In attesa di tue notizie, ti auguro un buon proseguimento di giornata e di lettura.
A presto.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniautocamper.com. Oltre a lavorare sul campo, mi occupo di consulenza e formazione. Amo sporcarmi le mani per realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza avere la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua completa disposizione per aiutarti a dar vita a ogni tuo progetto.
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