LE FASI PRELIMINARI E LO SMONTAGGIO
Le fasi preliminari e lo smontaggio sono tutte le operazioni che ci consentono di poter denudare l’auto per avere poi una chiara visione d’insieme del suo potenziale. Mettere a nudo un autoveicolo ci permetterà infatti di comprendere in modo perfetto e dettagliato, quali sono gli obbiettivi principali da perseguire e altresì, determinare in modo assoluto tutte le singole cure di cui ha bisogno. Nell’articolo: “Come realizzare un piano di lavoro“, approfondiremo poi la fase successiva, che riguarda la progettazione ai fini di una camperizzazione semplicemente ottimale.
IL MATERIALE NECESSARIO
Il primo “step” prevede l’approvvigionamento del materiale e delle competenze necessarie per poter eseguire con perizia e facilità tutte le opere di smontaggio.
In particolare, dovrai fare tuoi “3” elementi principali:
- Il manuale officina. Se ti piace vincere facile, fortemente raccomandato.
- Attrezzatura per la meccanica di base e specifica. Assolutamente necessaria.
- Dispositivi per acquisizione di immagini. Forse addirittura più importanti dei primi due.
IL MANUALE OFFICINA (MAINTENANCE MANUAL)
I “tools segreti” e assai utili che ti consentono di risolvere ogni enigma legato al tuo autoveicolo, sono sicuramente i “manuali officina“, anche detti “maintenance manual” o “workshop manual“. Queste guide dettagliate, sono quelle generalmente utilizzate dalle autofficine specializzate, indispensabili quindi, per poter comprendere il giusto metodo per poi effettuare di conseguenza, qualunque tipologia di intervento sull’automezzo. I manuali officina infatti, sono generalmente molto esplicativi e ricchi di immagini, disegni tecnici ed “esplosi“. Disponibili sia nel formato cartaceo e sia in forma digitale, a volte reperibili perfino su supporti DVD interattivi. Ne esistono ovviamente vari modelli e naturalmente altrettanto vari sono i modi per entrarne in possesso, il più corretto è sicuramente quello di procedere all’acquisto attraverso i canali ufficiali o gli appositi siti web, come ad esempio: il generico “Ebay“, il più tecnico e mirato “TecnicMan” o uno dei tanti siti professionali come “manuali-officina.com“.
Per quanto riguarda i veicoli poco commerciali, nel caso tu nelle tue ricerche non avessi un valido riscontro, puoi provare a porre le tue domande sui vari “forum specifici“, effettuando una ricerca per marca o magari anche per modello.
Fidati, i manuali officina sono davvero utilissimi per capire come intervenire sulla tua auto, soprattutto quando ti trovi davanti ad alcuni “misteri” altrimenti impossibili da svelare. Se il tuo intento è pertanto quello di poter intervenire a “360°” sul tuo autoveicolo, il manuale officina è sicuramente in senso assoluto, il tuo alleato migliore.
Durante la fase di smontaggio può anche essere utile entrare eventualmente in possesso di alcuni “manuali specifici” riguardanti accessori particolari o altri elementi aggiunti e quindi presenti sul tuo automezzo.
“In definitiva, sappi che è una buona norma a livello generale, acquisire sempre il maggior numero possibile di informazioni prima di iniziare qualunque tipologia di intervento e le fasi preliminari di smontaggio non fanno eccezione.”
ATTREZZATURA PER LA MECCANICA DI BASE E SPECIFICA
Per quanto riguarda gli utensili necessari, di seguito trovi un breve “riassunto” in merito all’attrezzatura di base assolutamente indispensabile, per poter svolgere in tranquillità tutte le varie fasi preliminari e lo smontaggio, sempre e comunque nel miglior modo possibile.
Oltre a visionare il semplice elenco sottostante, ti consiglio però prima di effettuare i tuoi acquisti, di comprendere perfettamente le funzionalità, i pregi e i difetti di ogni specifico utensile e di approfondire pertanto questo importantissimo argomento, anche mediante la lettura dei post che trovi nella categoria: “Location attrezzatura e strumenti.”
- Set di cacciaviti. Diversi elementi con tutte le misure principali di base.
- Set di chiavi a stella. Singole, doppie o anche di tipo combinate.
- Martelli. Il set da “3” pezzi, con testa in acciaio forgiato e manico antiscivolo.
- Mazzuoli, in gomma e/o teflon, meglio entrambi.
- Chiavi a brugola, di tutte le misure principali, preferibilmente a “T“
- Chiavi a cricchetto, non fondamentali ma, veramente molto comode.
- Set di chiavi a bussola. Utilissime per accorciare i tempi sui bulloni poco accessibili.
Qui sotto, alcune validissime proposte di acquisto.
“Gli indispensabili attrezzi magici, per iniziare fin da subito a generare magie.”
Otre al materiale “di base” appena elencato, che tratto più dettagliatamente nel post dedicato: “Attrezzi di tipo manuale“, ti consiglio di acquistare anche uno “spray sbloccante“, tipo ad esempio il “WD40“. E’ comodissimo sia per gli interventi sui veicoli “anziani“, per rimuove la ruggine o le incrostazioni e sia sui nuovi automezzi, soggetti comunque a ossidazioni nonostante dotati magari anche dei moderni bulloni autobloccanti. Lo sbloccante inoltre, ti consente di ridurre notevolmente i tempi necessari per la rimozione delle varie parti e ti evita al contempo di rovinare i bulloni stessi e anche gli altri importanti componenti dell’auto.
“Personalmente lo uso talmente spesso, che forse potrei perfino provarlo anche come olio per condimenti.”
Nelle fasi preliminari e nello smontaggio generale, è bene procurarsi anche una serie di “scatolette di varie dimensioni“, o in alternativa almeno delle “bustine di plastica trasparenti richiudibili“. Personalmente, io utilizzo entrambe. Potrai e dovrai, riporre infatti in modo ordinato e selettivo, tutto ciò che rimuoverai dal tuo veicolo ricreativo e catalogarlo in ordine di smontaggio per una successiva fase di ricollocamento semplice e senza pensieri.
“Ti assicuro che è una pratica assolutamente fondamentale, soprattutto se prevedi una fase di rimontaggio molto protratta nel tempo.”
Ti consiglio inoltre, di reperire anche un semplice rotolo di “nastro di carta adesiva“, indispensabile per scrivere su di esso con una biro o un pennarello indelebile, per attaccarlo poi come promemoria, su un eventuale pezzo e marcarlo in modo univoco. Il nastro di carta, è utile anche per schermare parti “fragili“, come ad esempio le superfici interne e quelle esterne verniciate e delicate, soggette quindi a danneggiamenti durante la fase di rimozione di alcuni elementi.
Naturalmente poi, non possono assolutamente mancare i necessari “guanti in lattice“, i prodotti “detergenti“, quelli “sgrassanti“, e ovviamente gli altrettanto utili “stracci e tessuti” di ogni genere, in quantità chiaramente esagerata.
“Una buona regola è sicuramente quella di lavorare sempre sul pulito!”
Nella certezza che anche tu condivida questo mio punto di vista, di seguito alcuni consigli per lo shopping.
Adesso che sai quali sono gli “attrezzi di base necessari” e anche tutti gli altri elementi assolutamente indispensabili, vediamo invece quale è “l’attrezzatura specifica” che ti eviterà inutili perdite di tempo.
Tranquillo niente di estremamente costoso o complicato, tutto infatti si riduce a pochi semplici elementi: un “leva pioli“, delle “Clip universali e specifiche” e per le situazioni più disperate “2” attrezzi per lo smontaggio di viti e bulloni “difficili“.
Il “leva pioli” nello specifico, può essere composto da “un solo utensile” solitamente in metallo, o anche da un “set di più unità“, di materiale sempre metallico o anche di natura plastica. Il costo è veramente irrisorio, ma ti assicuro che esso è un elemento davvero indispensabile. Se ne sei sprovvisto pertanto, ti consiglio di cliccare immediatamente su una delle immagini che trovi qui sotto, per essere indirizzato direttamente al sito per l’acquisto. Ti informo a tal proposito che nell’articolo: “Fare acquisti su Amazon“, ho fatto un tutorial specifico che ti spiega proprio come acquistare tutto il materiale necessario, anche comodamente da casa. Il tutorial prende come esempio, “guarda caso“, proprio l’acquisto dei leva pioli, come quelli consigliati anche di seguito.
Gli ultimi “2” utensili che a mio avviso non possono proprio mancare nella tua cassetta degli attrezzi sono: “Il cacciavite a percussione” e almeno un paio di tipologie di “estrattore per viti danneggiate“.
Soprattutto se hai la necessità di intervenire su un autoveicolo non proprio giovane, o solitamente esposto, più o meno volontariamente agli agenti atmosferici.
“Non c’è nulla infatti che rallenti in modo più vistoso le fasi di rimozione e smontaggio delle parti di un autoveicolo, come un bullone o una vite danneggiata o bloccata.”
I modi di utilizzo di un cacciavite a percussione sono estremamente facili e intuitivi. Il concetto infatti è estremamente semplice. Una volta posizionato il cacciavite sul bullone o sulla vite bloccata, basta percuoterlo con l’ausilio del martello. All’interno dell’impugnatura infatti, questo particolare attrezzo, ha un meccanismo che si attiva proprio quando viene percosso. Il meccanismo consente di applicare una forza rotativa improvvisa sull’inserto del cacciavite, aiutando pertanto a svitare i bulloni o le viti che sono bloccate.
Per quanto riguarda invece gli estrattori professionali, qui sotto trovi un video che spiega in modo secondo me esaustivo, il loro funzionamento.
Di seguito come al solito, alcune opportunità per integrare questi utili elementi all’interno della tua “Location“.
DISPOSITIVI PER ACQUISIZIONI DI IMMAGINI
Procurati adesso uno o più dispositivi idonei per la cattura delle immagini, in modo da poter immortalare anche il più piccolo particolare. Durante tutto il processo di smontaggio dovrai infatti scattare svariate foto, da ogni angolazione possibile, sull’arredo interno del tuo autoveicolo e di ogni altro particolare che andrai a smontare, per evitare qualunque tipo di dimenticanza o confusione relativa al posizionamento dei vari elementi. Anche un normale cellulare fornito di videocamera può andare bene, ma ovviamente tieni presente che avere “immagini in alta risoluzione” può fare decisamente la differenza. Pertanto regolati di conseguenza.
“In questo caso è comunque sempre meglio esagerare, pertanto scegli il tuo dispositivo con la massima cura, ricordati poi di fotografare prima, durante e dopo la rimozione, di ogni singolo pezzo.”
Preso dalla foga di smontare infatti, può capitare che tu dia per scontato molti interventi apparentemente semplici, ma nonostante la tua fervida memoria, ti assicuro che nel medio e lungo termine inevitabilmente, tralascerai sicuramente qualcosa.
Chiarito questo punto fondamentale, prima di procedere però, consentimi un paio di raccomandazioni…
IMPORTANTE!
“Prima di qualsiasi intervento sull’autoveicolo, scollega sempre i cavi della batteria e disconnetti qualunque altra tipologia di fonte energetica. Sempre!”
Provvedi alla disconnessione anche se pensi di non dover intervenire direttamente “sull’impianto elettrico” del tuo autoveicolo, perché anche durante le fasi di smontaggio il rischio di danneggiare i cavi elettrici è davvero molto elevato.
LO SMONTAGGIO GENERALE
“Scollegato il tuo futuro miniautocamper dal resto del mondo? Ok, perfetto!”
Purtroppo però non siamo ancora nelle condizioni ideali per iniziare a effettuare i nostri interventi di smontaggio, infatti in seconda istanza, è assolutamente necessario indossare tutti gli immancabili “dispositivi per la sicurezza individuale” e provvedere al tempo stesso alla “sicurezza ambientale“. Nel caso quindi tu non fossi a conoscenza dell’esistenza o dei modi di utilizzo di tali elementi, prima di andare oltre è “assolutamente vitale” che tu proceda nella lettura del post: “Strumenti per la sicurezza“.
“Hai messo in sicurezza la tua vita e quella dei tuoi eventuali collaboratori? Va bene, allora procediamo!”
Dopo tutte le dovute raccomandazioni, ora finalmente iniziamo il procedimento vero e proprio di disassemblaggio, di tutte le parti interessate del tuo futuro miniautocamper.
Le fasi principali che dovrai affrontare per denudare completamente lo spazio abitativo interno del tuo autoveicolo sono:
- Fotografie e immagini 1.
- Rimozione dei pannelli delle portiere.
- Fotografie e immagini 2.
- Rimozione dei sedili.
- Fotografie e immagini 3.
- Rimozione dei rivestimenti perimetrali e del sottotetto.
- Fotografie e immagini 4.
- Asportazione moquette e rivestimenti antirombo.
- Fotografie e immagini 5.
- Possibile rimozione del cruscotto, della consolle e altri elementi.
- Fotografie e immagini 6.
FOTOGRAFIE E IMMAGINI 1
Ok. Dopo aver reperito tutto il materiale necessario, disconnesso la batteria dell’autoveicolo e attivate tutte le misure di sicurezza collettive e individuali è giunto il momento di eseguire un primo e dettagliato “book fotografico”.
È fondamentale infatti che tu possa tenere traccia di ogni singolo intervento che andrai a eseguire, pertanto cerca di immortalare più dettagli possibili con maniaca e paranoica dedizione.
Non vorrai di certo che al termine dei tuoi lavori ti restasse tra le mani qualche oggetto di cui ignoravi l’esistenza o il posizionamento, o caso ancora peggiore che una volta accertato della sua indubbia utilità, tu debba necessariamente rismontare mezzo autoveicolo per riposizionarlo al suo posto.
RIMOZIONE DEI PANNELLI DELLE PORTIERE
La prima opera di carrozzeria riguarda la rimozione dei pannelli delle porte. Per spiegare la metodologia appropriata facciamo riferimento alle cartelle delle portiere del mio miniautocamper, la procedura mostrata è infatti pressoché identica per la stragrande maggioranza degli autoveicoli che puoi trovare in commercio, quindi passami il termine, ma direi che possiamo definirla “standard“.
Prendendo quindi come esempio l’immagine qui sopra, come primissima cosa, cominciamo togliendo tutte le viti a vista, lungo l’intero perimetro “N°1″.
Analizziamo la presenza di eventuali tappi di protezione “N°2″, e se presenti li togliamo e procediamo poi alla rimozione delle viti sottostanti. Se non rilevi altri accessi visibili nel dubbio, serviti del “manuale officina” e cerca di capire ogni singolo dettaglio della metodologia di assemblaggio e quindi anche di rimozione. Smonta eventualmente all’occorrenza anche le modanature o gli elementi di rifinitura delle cartelle portiera, le maniglie “N°3″ e/o gli alzavetri, ponendo sempre la massima attenzione a eventuali “incastri” e “fermi“. Questi ultimi sono solitamente di materiale plastico e pertanto molto fragili, quindi sii molto meticoloso perché si rompono in un attimo.
Controlla anche la guarnizione tra il vetro e il rivestimento dello sportello “N°4″, eventualmente se crea impedimenti rimuovila.
Munisciti adesso del tuo fantastico nuovo, “levapioli” e pian piano, senza forzare troppo, infilalo lentamente. Fallo scorrere fino a trovare le clip, o i pioli “N°5″. Forza ancora leggermente e rimuovi i sistemi di fissaggio, uno a uno. Se lo sforzo è eccessivo, usa in alternativa il levapioli in metallo, ma prima di adoperarlo ricorda di applicare nel punto di leva del nastro di carta, o uno straccio, per proteggere la carrozzeria da eventuali danni accidentali. Massima cura e attenzione ai cavi elettrici, anche se sicuramente hai già staccato la batteria, vero? Bene! Procedi sempre con la massima calma per evitare danni e separa i connettori “N°6″.
Nei video che seguono puoi vedere e capire la tecnica nel dettaglio e ovviamente approfondire l’argomento.
FOTOGRAFIE E IMMAGINI 2
Bene. Ora che le cartelle interne delle portiere sono state rimosse prenditi un paio di minuti, fai una bella pausa caffè, o bevi in alternativa un bicchiere d’acqua fresca, perché è appena giunto il momento di resettare la testa e cambiare nuovamente la tua professione lavorativa. Interrompi pertanto momentaneamente il mestiere di carrozziere e rientra nei panni di un fotografo professionista. Scatta altre immagini. Cominciando questa volta con l’interno delle portiere e dei rispettivi pannelli abbinati. Prosegui poi con tutti i punti di fissaggio, gli abbinamenti, gli accoppiamenti e gli incastri dei vari singoli pezzi. Attenzione anche ai delicati connettori elettrici, identifica in modo univoco tipologia e disposizione.
RIMOZIONE DEI SEDILI
Riponi adesso il tuo dispositivo fotografico, perché entriamo nuovamente nel settore carrozzeria. Terminato il lavoro sulle portiere, è il momento di procedere con la rimozione delle sedute anteriori. Presta attenzione a eventuali protezioni in plastica o di altra natura disposte a copertura dei sistemi di fissaggio. Nel caso fossero presenti naturalmente rimuovili. Successivamente procedi svitando i bulloni che fissano le staffe al telaio, in caso di necessità fai scorrere i sedili, alternativamente avanti e in dietro. E’ un’operazione molto semplice, quindi non mi dilungo oltre. Unica raccomandazione, se il tuo autoveicolo è dotato di sedute regolabili elettricamente, o di altri dispositivi integrati quali riscaldatori, segnalatori o sensori di qualunque genere o airbag, presta sempre la massima attenzione. Sicuramente infatti se così fosse, saranno ovviamente presenti dei connettori elettrici da rimuovere o da disconnettere. Ricorda inoltre prima di procedere alla rimozione delle sedute dall’abitacolo, che esse sono elementi di arredo decisamente voluminosi e pertanto scomode da manovrare. Quindi ragiona attentamente a priori, sui movimenti migliori da effettuare per farle uscire indenni dall’autoveicolo, perché anche in questo caso fare danni, è un attimo.
La rimozione dei sedili posteriori è solitamente più semplice rispetto a quelli anteriori. Ti basterà infatti sganciarli e in una fase successiva togliere poi gli eventuali bulloni che fissano le cerniere, sempre se presenti. Attenzione a probabili viti o meccanismi, che potrebbero assolvere la funzione di blocco dello schienale. Ricorda inoltre, che alcuni modelli incorporano al loro interno anche le cinture di sicurezza, è necessario pertanto valutare se smontarle prima o dopo la rimozione del sedile stesso. Come per quelli anteriori presta la massima attenzione anche a eventuali dispositivi elettrici e meccanici.
FOTOGRAFIE E IMMAGINI 3
Anche in questo caso, una bella serie di foto riguardanti i sedili e i relativi punti di attacco, non guasta. Lo so, è una rottura, ma pensa per un attimo se avessi dovuto eseguire tutti questi scatti, con una “antica“, macchina fotografica a pellicola. Con il solo costo dei materiali e dello sviluppo delle immagini, probabilmente sarebbe stato più facile e conveniente acquistare un camper già bello e pronto!
RIMOZIONE DEI RIVESTIMENTI PERIMETRALI E DEL SOTTOTETTO
Per quanto riguarda il rivestimento interno in teoria, le prime cose da rimuovere sono le modanature perimetrali. Quasi la totalità delle plastiche che rifiniscono il perimetro interno, sono generalmente fissate con delle semplici “clips” o “pioli” specifici, tenuti però a loro volta in battuta con l’aiuto delle guarnizioni perimetrali in gomma, posizionate sulle portiere.
Prima di tutto quindi, togli tutte le guarnizioni dedicate agli sportelli e solamente dopo metti mano al tuo levapioli preferito per rimuovere le modanature. Occhio a non lacerare le guarnizioni, meglio non doverle sostituire, normalmente infatti hanno prezzi davvero spropositati.
“Ricorda di segnare per ogni guarnizione, lo sportello di appartenenza e di marcare anche il punto e la posizione esatta in cui rimontarle.”
Procedi successivamente alla disconnessione e rimozione di tutte le plafoniere.
Rimuovi le alette parasole e l’eventuale consolle posizionata nel sottotetto, sopra il lato guida.
Smonta tutti gli attacchi delle cinture di sicurezza, e nel caso non lo avessi già fatto in precedenza, anche i dispositivi di aggancio dei sedili.
Con il “levapioli“, sempre lui, rimuovi successivamente tutto il resto, ricordandoti sempre di imbustare ed etichettare pezzo per pezzo.
Adesso è arrivato il momento, di smontare un elemento voluminoso e allo stesso tempo anche molto fragile.
“Rimuovere il sottotetto è un’operazione molto delicata, meglio quindi farsi dare una mano.”
E’ decisamente ingombrante, ma anche molto meno resistente di quello che può sembrare. Nella maggior parte dei casi, esso va sfilato posteriormente all’autoveicolo. Poni anche in questo caso la massima attenzione, evita di fare danni, perché per rovinarlo irrimediabilmente basta meno di un secondo. Per questa operazione, ricorda anche di indossare rigorosamente un paio di guanti puliti, evita comunque di macchiarlo o sporcarlo perché il rivestimento è davvero molto delicato e difficile poi da smacchiare.
Di seguito un video che ti mostra nello specifico, come si presenta il sottotetto dopo aver rimosso tutti i supporti.
FOTOGRAFIE E IMMAGINI 4
Ancora una volta, ti chiedo di scattare diverse foto che possono servirti come riferimento visivo e aiutarti a ricordare l’aspetto originale, la disposizione dei vari componenti perimetrali e del sottotetto in generale, al fine di semplificare anche in questo caso il successivo processo di rimontaggio.
ASPORTAZIONE MOQUETTE E RIVESTIMENTI ANTIROMBO
La pavimentazione, solitamente è tenuta in posizione principalmente dalla “consolle centrale” e dai “profili laterali battitacco“, posizionati lungo il perimetro e in prossimità delle portiere. Smontando quindi questi elementi, l’intero rivestimento può essere rimosso con estrema facilità. Il mio consiglio, anche in questo caso però, è quello di smontare il tutto con la massima calma. La moquette, l’eventuale altro materiale isolante posizionato subito dopo, qualora presente e l’ulteriore strato successivo di antirombo, possono riservare amare sorprese. Possono infatti essere tenuti in sede mediante l’utilizzo di collanti, o di elementi ancoranti di tipo meccanico. Valuta pertanto attentamente, ogni singolo spazio e passaggio prima di intervenire tirando la moquette, ti potrebbe capitare infatti anche di lacerare un cavo elettrico rimasto accidentalmente attaccato al materiale di rivestimento. Possibilmente, estrai l’intera pavimentazione senza effettuare tagli, perché anche se magari non è tua intenzione riutilizzarla, potrebbe comunque servirti come “dima” o “modello“, per ricreare la forma corretta del nuovo materiale di rivestimento.
FOTOGRAFIE E IMMAGINI 5
Ancora foto. È il momento adesso di immortalare tutti i dettagli dei singoli cavi elettrici, di eventuali intercapedini, di probabili spazi nascosti o poco accessibili, di tutti i possibili punti di fissaggio e di ancoraggio. Tutto quello che potenzialmente potrebbe tornare utile sapere, in un breve prossimo futuro. Infatti terminata la fase di smontaggio quando rivolgerai la tua attenzione alla stesura di un piano di lavoro per la camperizzazione del tuo autoveicolo, questi dettagli saranno semplicemente essenziali per poter scongiurare possibili errori progettuali. Pertanto, non correre alcun tipo di rischio, fotografa anche tutto ciò che apparentemente può sembrare inutile, perché fidati il più delle volte non lo è!
POSSIBILE RIMOZIONE DEL CRUSCOTTO DELLA CONSOLLE E ALTRI ELEMENTI
Le fasi preliminari e lo smontaggio, non prevedono di disassemblare il cruscotto, almeno non per quanto riguarda la procedura di camperizzazione. In questo caso infatti, salvo una specifica esigenza o necessità, ti sconsiglio di procedere alla sua rimozione. Primo perché non saprei proprio quale possa essere la differenza tra un cruscotto “normale” e uno “camperizzato”, e in secondo luogo perché l’intervento in se potrebbe essere molto rischioso e complicato vista la quantità e la eterogeneità dei pezzi da rimuovere che lo compongono.
“Il fattore rischio/benefici in questo caso, non è dalla nostra parte”.
Detto questo, per motivi progettuali potrebbe comunque rivelarsi necessaria la rimozione del cruscotto, della consolle centrale o di altri elementi di arredo, anche solamente per integrare al loro interno eventuali interruttori supplementari o componenti elettrici di altro genere. Nell’articolo: “impianto elettrico” ad esempio puoi constatare che nel mio miniautocamper ho deciso di integrare appunto, diversi interruttori e alcuni strumenti di controllo proprio nella parte centrale del cruscotto. Ho anche voluto eliminare parte della consolle centrale per agevolare il posizionamento del “Frigorifero“.
Pertanto anche se il più delle volte è meglio evitare di agire su questi elementi di arredo nell’eventualità di dover procedere, oltre ai consigli dati fino ad ora in ambito generale, in questo caso specifico il mio suggerimento è quello di fare sempre e solamente riferimento al manuale officina, perché in un contesto così delicato procedere scrupolosamente e consapevolmente può rappresentare l’unica opzione. Se ancora non avessi provveduto ad acquistarlo e pertanto non lo hai attualmente fisicamente tra le mani, rinuncia a intervenire. Personalmente nonostante l’esperienza maturata negli anni, operando su questi particolari elementi ho sempre riscontrato problemi e brutte sorprese, che hanno richiesto un’eccessiva quantità di tempo e di dedizione per essere risolti. Quindi, ti ricordo ancora una volta di prestare la massima attenzione.
FOTOGRAFIE E IMMAGINI 6
Supponendo che tu abbia ritenuto opportuno procedere, immancabilmente dovrai adesso produrre foto di qualità e in quantità spropositata, riguardo ai cavi elettrici, ai tiranti per la gestione dell’areazione e di ogni altro elemento elettrico o meccanico posizionato internamente al cruscotto. Le immagini che scatterai, come avrai oramai certamente compreso, possono essere utili per tenere traccia dei vari passaggi dello smontaggio e ovviamente anche per documentare la posizione e il collegamento di tutti gli elementi rimossi.
Pertanto ti ricordo che il tuo “Book fotografico” va fatto rispettando rigorosamente “la sequenza temporale“, con “riferimenti numerici alle parti smontate” e inscatolate o imbustate, perché arrivati a questo punto, esso è praticamente obbligatorio.
ANALISI POSSIBILITA’ E CONCLUSIONI FINALI
“Ora viene il bello! Per la prima volta infatti, hai davanti ai tuoi occhi il vero quadro dettagliato della situazione.”
Se hai eseguito tutti i passaggi indicati nel modo corretto adesso finalmente ti potrai rendere conto, che l’auto nelle sue “nudità” mostra anche molte novità che prima per forza di cose erano celate.
Non so te, ma io ogni singola volta che procedo allo smontaggio e alla rimozione di tutti gli interni di un autoveicolo, di fronte a tali nudità rimango immancabilmente colpito nel constatare tutte le enormi potenzialità che per incanto si rivelano a me, come se in quel preciso momento una magia prendesse parte all’intero progetto di camperizzazione.
Sulla mia autovettura tanto per fare un esempio, solamente dopo aver proceduto alla rimozione totale delle “magnifiche e minimali” plastiche del bagagliaio, mi sono potuto rendere conto che aumentare la larghezza totale interna di ben “35” cm era cosa assai fattibile. Se consideriamo che la misura di partenza era di “131” cm, ho praticamente ottenuto un incremento pari a circa il “30%” senza il minimo sforzo. Incremento assolutamente impensabile, prima di procedere alla “svestizione” totale.
“Quindi il mio consiglio, è quello di rimuovere possibilmente sempre ogni genere di impedimento per poter sfruttare a pieno questo particolare scenario e procedere impeccabilmente a un’attenta valutazione dello spazio disponibile interno.”
Raggiungendo questa particolare situazione puoi anche comprendere l’effettivo grado di coibentazione generale e capire pertanto come eventualmente procedere con interventi mirati, per risanare quindi gli interni dal punto di vista “dell’isolamento acustico” e anche per quel che concerne “l’isolamento termico“.
Visionando la nuda lamiera, puoi anche valutare se limitarti a lavori di ottimizzazione generale o se invece spingerti oltre, intervenendo magari in profondità a livello strutturale.
Io ad esempio, nella costruzione del mio personale “miniautocamper“, ho voluto “obbligatoriamente” un “tetto sollevabile“. Dopo essere entrato dentro un mezzo dotato di tale meraviglia mi sono letteralmente innamorato e da allora, non ne ho potuto proprio più fare a meno. Ma ho avuto la certezza della sua fattibilità, solamente dopo aver smontato tutti gli interni del mio autoveicolo. È stato infatti l’unico modo per poter valutare la reale possibilità di esecuzione, ho dovuto vedere chiaramente con i miei occhi ogni dettaglio, i possibili punti di attacco e l’ipotetico posizionamento. Lo spessore effettivo e la disposizione dei longheroni del sottotetto, la vera qualità dei materiali di primo equipaggiamento e le dimensioni dettagliate di ogni più piccolo elemento.
Se anche tu sentissi l’irrefrenabile bisogno di innamorarti di un accessorio così esclusivo, dai un’occhiata agli articoli, che ho scritto sull’argomento. Li trovi nella categoria: “Il mio mini auto camper“.
Consentimi però una piccola doverosa puntualizzazione. Ricorda che a volte dare sfogo a tutta la propria creatività, ci espone anche al rischio di non essere più in regola con il codice della strada. Tieni sempre a mente pertanto che tutte le modifiche strutturali, devono immancabilmente essere soggette oltre che a una attenta valutazione ai fini della sicurezza, probabilmente anche a una progettazione mirata per un eventuale nuova omologazione. Sappi che omologare uno o più accessori di questa tipologia richiede un procedimento lungo e molto insidioso, soprattutto se sostenuto sul suolo Italiano. Inoltre, tutte le “variazioni appariscenti”, tipo appunto un tetto sollevabile, durante lo stazionamento su suolo pubblico possono anche indurre il vigile urbano di turno, a investigare su ipotetiche inadempienze. Valuta quindi sempre attentamente, come alterare il meno possibile l’esterno del tuo autoveicolo. In questo caso particolare vale sempre la regola,
“quello che non si vede, non esiste“.
Naturalmente se come spero tu sei deciso a percorrere la via più avventurosa, armato di tanta pazienza puoi sicuramente realizzare qualunque progetto, nello specifico puoi sempre provare a ricorrere eventualmente anche a un’omologazione “tedesca“, il famoso “TUV“. Oppure decidere di immatricolare il tuo automezzo come “autoveicolo speciale“, operazione pur sempre fattibile, ma ahimè anche estremamente dispendiosa.
In definitiva adesso, davanti alle nudità del tuo autoveicolo, sei nelle condizioni migliori per fare una bella autocritica. Un completo ed esaustivo esame interiore. Puoi rilassarti e praticare magari anche un po’ di yoga e quando finalmente sarai un tutt’uno con il tuo autoveicolo, in perfetta simbiosi con l’universo che lo circonda, passare con serenità alla fase successiva e “realizzare un piano di lavoro” perfetto per le tue esigenze. Prendi pertanto carta e penna, o meglio ancora un “PC” e utilizza le importanti informazioni appena acquisite per realizzare velocemente e semplicemente, il tuo nuovo e proficuo progetto.
“Hai già preso la tua decisione? Hai meditato? Hai focalizzato le tue idee?”
Spero tu possa sentire la necessità di relazionarti con me per aggiornarmi sui tuoi progetti. Per farlo perché non lasciare un tuo riscontro nei commenti qui sotto?
“Sono incredibilmente curioso, di sapere il tuo punto di vista.”
Se invece non ritieni opportuno lasciare un commento, ma preferisci magari altri metodi per interagire con me, fai pure riferimento alla pagina “Contatti“.
Nell’attesa, ti auguro di raggiungere la tua piena consapevolezza e un radioso proseguimento di giornata.
A presto.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniautocamper.com. Oltre a lavorare sul campo, mi occupo di consulenza e formazione. Amo sporcarmi le mani per realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza avere la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua completa disposizione per aiutarti a dar vita a ogni tuo progetto.
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