IMPIANTO TERMICO
Un impianto termico “inadeguato“, può da solo condizionare, anche irrimediabilmente, l’esito della Tua vacanza. Per questo motivo, è assolutamente necessario, dedicare molta attenzione alla sua realizzazione. Infatti, a mio avviso, non c’è assolutamente niente di positivo, nel pernottare all’interno di un’autoveicolo, che somiglia ad una cella frigorifera. Anche se pensi di appartenere alla famigerata categoria degli “uomini duri“, fidati, parlo per esperienza personale, è sempre meglio, rinunciare a questo tipo di avventure. . .
UNA PICCOLA PREMESSA
Prima di addentrarci nell’argomento e scoprire tutte le opzioni a tua disposizione, consentimi di illustrarti l’importanza di avere a bordo del tuo autoveicolo, la “giusta coibentazione termica“. È infatti, a mio avviso, fondamentale. Di grande aiuto, per superare le più calde giornate estive, ma decisamente indispensabile, con le rigide temperature invernali. Un isolamento termico fatto a regola d’arte, ti consentirà di impiegare elementi riscaldanti meno potenti e pertanto, meno assetati di propellente. Di conseguenza, anche la spesa economica da sostenere, sia in fase di acquisto e sia come costi di esercizio, sarà sicuramente più contenuta. Un altro vantaggio, derivante da una adeguata coibentazione, riguarda la capacità di mantenere la temperatura interna dell’abitacolo, più a lungo nel tempo. Indirettamente, quindi, potrai ottenere una escursione termica, ridotta e uniforme, che ti permetterà tra l’altro, di limitare drasticamente, anche i tempi di intervento, degli elementi riscaldanti. Per questi e diversi altri validissimi motivi, nel caso in cui tu non abbia già provveduto, a coibentare il tuo autoveicolo, ti consiglio di approfondire l’argomento, con l’articolo:
“L’isolamento termico dell’auto“.
UN POCO DI TEORIA
Adesso, prima di ogni altra cosa, come spesso accade su questo blog, ti chiedo di dedicare un pochino del tuo prezioso tempo, per imparare un minimo di teoria. Pochi semplici passaggi che ti consentiranno di valutare nel migliore dei modi, la quantità di calore che il tuo impianto dovrà sviluppare. Per aiutarti a ottenere un corretto dimensionamento generale, introduciamo quindi, il concetto del
“fabbisogno termico.”
L’unità di misura utilizzata, è la “Kilocaloria“, “Kcal“.
“Una unità“, corrisponde a “1000” calorie.
“Per completezza, sappi che per definizione, la caloria, rappresenta l’energia necessaria per innalzare di “1” °C, la temperatura di “1” grammo di acqua.”
Senza dilungarci troppo, ti basti sapere, che in ambiente domestico, per calcolare il giusto fabbisogno termico, si assegna come riferimento un valore definito di “30” Kcal, ogni metro cubo. Sugli autoveicoli, però, ti consiglio di incrementare “leggermente” questo valore, e assumere come standard,
“100 Kcal, ogni m³.”
Più avanti, ti spiegherò il perché di tale decisione, ma per ora, prendila per buona. Concentriamoci adesso, invece, sul calcolo generale del fabbisogno energetico.
Per avere un’idea precisa, sul numero di kilocalorie realmente necessarie, credo sia abbastanza chiaro, che dovrai calcolare i metri cubi totali, “m³“, del tuo spazio abitativo interno. Conoscendo il volume complessivo, potrai poi determinare il valore esatto, usando la semplicissima formula:
Kcal = V x 100
Per stabilire il volume “V“, totale, dell’abitacolo, in modo perfetto, puoi seguire diverse strade. Puoi provare ad esempio, a scomporre lo spazio abitativo, in un numero definito di figure geometriche. Calcolarne i singoli volumi per poi sommarli, ma onestamente, la vedo un’operazione davvero lunga e complicata. In alternativa, puoi anche riempire la tua auto di palline da ping-pong e moltiplicare il volume di una singola pallina, per tutte quelle contenute nell’abitacolo. Può sembrare strano, ma perfino la “Ford” usava questo metodo, per calcolare i volumi delle sue autovetture, ma a meno che, tu non sia un gestore di un negozio sportivo, anche questo procedimento, non mi sembra molto fattibile. Un altro metodo, ancora più geniale, potrebbe essere quello di sigillare ermeticamente, tutte le guarnizioni delle portiere e riempire la tua auto di acqua. Acqua che poi svuoterai, in un grandissimo contenitore graduato.
“NATURALMENTE… STO DECISAMENTE SCHERZANDO!”
In realtà, l’interno di un autoveicolo è troppo complesso e irregolare, per fare una misurazione accurata. Ricorda poi, che dovrai conteggiare anche il volume di un eventuale tetto sollevabile o di qualunque altra appendice esterna all’autoveicolo che necessita di essere riscaldata. Quindi a meno di trovare il valore del volume totale, nel manuale di uso e manutenzione, a corredo della tua auto, dovrai ovviamente, procedere diversamente.
Solitamente io, per calcolarlo in modo soddisfacente, preferisco fare, una…
“misura media, approssimata per eccesso!”
il mio consiglio, è infatti quello di misurare la lunghezza, la larghezza e l’altezza “media” del tuo spazio interno. Supponi che ad esempio la larghezza misurata sul lato basso posteriore dell’abitacolo, sia “164” cm e che nel punto più alto sia invece di “135” cm. La media è presto fatta:
(164 + 135) : 2 = 149,5 cm
Approssimando per “eccesso“, otterremo un valore di “150” cm.
“Ma perché approssimare per eccesso?”
Perché, come avrai sicuramente letto nell’immagine in testata, nel calcolare le kilocalorie, è una buona norma, esagerare. Infatti:
“Nel bisogno, è sempre meglio poter spegnere un eventuale elemento riscaldante, piuttosto che rimpiangerne, la mancanza!”
Naturalmente, più punti sceglierai per le misurazioni e più il valore delle medie aritmetiche, sarà attendibile.
Tornando al nostro esempio, supponendo che le misure medie di riferimento siano: “2,50” m di lunghezza, “1,50” m di larghezza e “1,20” m di altezza, il volume in “m³“, sarà dato da:
V = L x l x h
In cui, “L“, rappresenta la lunghezza, “l“, la larghezza e “h” l’altezza. Le kcal necessarie saranno pertanto:
L x l x h x 100 = 2,50 x 1,50 x 1,20 x 100 = 450.
Per comodità, puoi anche trasformare le Kilocalorie in “kilowattora“. Sapendo infatti che:
1Kcal : 860,4 = 1KWh
Il risultato che otterremo sarà:
450 : 860,4 = 0,523 KWh
Quindi teoricamente, nel nostro esempio, anche una semplice stufetta, in grado di erogare “523 Watt“, in un ora di funzionamento, può essere sufficiente.
“In realtà però, per dormire sonni tranquilli e soprattutto, confortevoli, sarà necessario considerare obbligatoriamente, altri importanti fattori.”
Infatti, oltre al grado di isolamento termico, è fondamentale osservare, che un volume d’aria minore, si raffredda più velocemente, di un fluido di quantità maggiore. Per questo motivo le nostre auto, a parità di condizioni, perderanno calore sicuramente molto più velocemente, rispetto a un camper, che ovviamente, è caratterizzato da volumi decisamente più elevati.
Bisogna considerare in oltre, che un autoveicolo, per i materiali e gli spessori impiegati, è soggetto a una maggiore dispersione termica, rispetto a una qualsiasi costruzione edile.
Sempre per la tipologia dei materiali costruttivi, è necessario tenere a mente, anche lo sgradevole fenomeno della “condensa“. Per quanto infatti, tu possa contenerlo in condizioni normali, in presenza di una temperatura esterna molto bassa, il più delle volte, l’unica soluzione, è quella di tenere una ventilazione aperta, che per contro però, disperde anche buona parte, delle calorie prodotte.
In fine, considera che ogni elemento riscaldante, è influenzato dal “proprio grado di rendimento“.
Pertanto la potenza “calorica“, effettivamente erogata, può essere anche di molto inferiore rispetto a quella “teorica“, espressa in Kilowatt.
E’ per tutta questa serie di motivi, che in precedenza ti ho consigliato di aumentare il valore di riferimento da “30” a “100” Kilocalorie per ogni metro cubo.
Oltretutto, per poter utilizzare il tuo veicolo ricreativo in tutta tranquillità, anche nella stagione invernale, prediligendo magari zone montuose o particolarmente proibitive dal punto di vista climatico, soprattutto se corredato anche di un tetto sollevabile, ti consiglio di incrementare ulteriormente il tuo risultato finale, di un buon “30%“. Nell’esempio pertanto, è meglio optare per un elemento, in grado di erogare un energia, non inferiore ai “680 Watt“.
RISCALDAMENTO IN ORDINE DI MARCIA E IN SOSTA
Adesso, con i tuoi preziosi dati alla mano, sei pronto per gli eventuali acquisti, ma prima di gettarti a capo fitto, nello shopping sfrenato, ti consiglio di avere ancora un pochino di pazienza e continuare nella lettura.
Gli elementi riscaldanti infatti, possono avere caratteristiche molto diverse, a seconda che siano progettati per essere utilizzati durante la marcia dell’autoveicolo, o nelle soste. Alcuni, per le loro caratteristiche, ai fini della sicurezza di bordo, nei trasferimenti, dovranno obbligatoriamente rimanere spenti.
Detto ciò, ti informo che per nostra fortuna, un autoveicolo, nella maggior parte dei casi, oltre a essere caratterizzato dai volumi interni ridotti, è anche composto, di fatto, da un’unica zona abitativa. A differenza dei camper, pertanto,
“non dovrai preoccuparti di aggiungere ulteriori elementi, per riscaldarlo durante la marcia.”
Il sistema di primo equipaggiamento, infatti, già da solo, sarà più che sufficiente.
Un altro vantaggio, sempre a causa della conformazione dell’abitacolo, riguarda l’integrazione dell’elemento riscaldante. Infatti, a differenza di camper e minivan, non sarà necessario predisporre particolari canalizzazioni, al fine di garantire una distribuzione di calore uniforme. Naturalmente però, poiché’ l’aria calda, tende sempre a posizionarsi più in alto di quella fredda, per ottenere i risultati migliori, per quanto possibile, ti consiglio di posizionare la fonte di calore, o il rispettivo erogatore, il più vicino possibile alla pavimentazione, dell’autoveicolo.
Detto ciò, da adesso in poi, ci concentreremo quindi, su una serie di opzioni, per vedere come poter riscaldare nel modo migliore il tuo veicolo ricreazionale, essenzialmente “durante le soste“. Ipotizzando in oltre, un riscaldamento interno, ottimizzato per un impiego prevalentemente di tipologia “itinerante“.
D’altra parte, durante gli stazionamenti presso le strutture specifiche organizzate, come ad esempio nei campeggi, difficilmente sentirai la mancanza di un generatore di calore dedicato. Per riscaldare il tuo spazio abitativo, ti basterà possedere un buon “impianto elettrico supplementare da 220 Volt” e utilizzare, eventualmente, anche una normalissima stufetta elettrica.
LA SCELTA DELLA FONTE ENERGETICA
Un altro quesito fondamentale, a cui devi assolutamente dare una risposta, prima di procedere alla realizzazione del tuo impianto termico è:
“Meglio una, o più fonti energetiche?”
Cominciamo con il dire, che più fonti energetiche, ti offrono sicuramente più opportunità e soprattutto, maggiori garanzie, almeno per quanto riguarda i possibili guasti, o gli eventuali malfunzionamenti. Predisporre più elementi, pensati per assolvere lo stesso scopo, ma alimentati da combustibili diversi, ti consente di proseguire la tua vacanza, anche di fronte a un ipotetico imprevisto.
È anche vero però, che avere un’unica fonte energetica, semplifica sicuramente la manutenzione e ti mette al riparo da altre scomode problematiche. Come vedremo più avanti, ad esempio, se il tuo autoveicolo è provvisto di un motore “Diesel“, potrai utilizzare un “riscaldatore a gasolio“. Decisamente utile e vantaggioso, ti eviterà anche di trovarti al freddo nel bel mezzo della notte, come invece potrebbe accadere, a causa dell’esaurimento di un’eventuale bombola del gas. Non dovrai nemmeno risolvere i problemi di reperibilità della stessa. Operazione non sempre comoda, soprattutto in alcuni paesi esteri.
Sul mio mini camper, come ti mostrerò tra un attimo, proprio per ovviare a tali problemi, ho preferito adottare la soluzione del riscaldatore a gasolio, coadiuvato da un “pannello radiante elettrico“. Quest’ultimo, da utilizzare prevalentemente durante le soste, presso le aree attrezzate.
Per comprendere pienamente, tutte le caratteristiche dei vari tipi di utilizzatori, impiegati per la produzione di calore, ti consiglio la lettura dell’articolo: “Elementi riscaldanti“. Nel post, tra l’altro, tratto tutte le tipologie di accessori per il riscaldamento, valutando naturalmente, anche caratteristiche, pregi e difetti. Per essere reindirizzato, ti basta cliccare sull’immagine che segue.
IMPIANTO TERMICO CON RISCALDATORE A GASOLIO
Se hai dato un occhiata all’articolo che ti ho appena consigliato, avrai avuto sicuramente modo, di vagliare tutte le singole tipologie di riscaldamento. Ti sarai pertanto reso conto, che salvo rare eccezioni, ha senso parlare di “impianto termico“, inteso come un insieme di più elementi, quasi esclusivamente nel caso in cui, prevediamo l’installazione di un riscaldatore a gasolio. In tutti gli altri, infatti, ti basterà posizionare l’elemento riscaldante e collegarlo alla sua rispettiva alimentazione, in modo semplice e diretto.
Pertanto concentriamoci adesso, sulla costruzione di un impianto specifico, che preveda l’impiego, proprio di queste particolari pompe di calore. Prima di passare alla parte pratica però, vediamo brevissimamente, quali sono le principali tipologie di prodotti, a tua disposizione. Iniziamo con il dire, che il capostipite dei riscaldatori Diesel, destinati alla mobilità, è sicuramente il “Webasto“. Il suo “Air top 2000“, è uno tra i modelli più utilizzati. Le qualità costruttive sono decisamente ottime. Garantisce una combustione ottimale in ogni situazione. È il top di gamma. Purtroppo, il top, anche nel prezzo, che si aggira intorno ai “1000” euro. Un’alternativa più economica, è sicuramente il modello, “Planar 2d“. Anche questo prodotto, come il precedente, è caratterizzato da un regolatore automatico della combustione, certificato fino a un altitudine, di “2500” m. “2200” per l’unità Webasto. Offre una garanzia di “2” anni ed è corredato di certificazioni CE. Lo puoi trovare online a patire dai “600” euro. L’ultima opzione a tua disposizione, che ti consente di abbattere completamente il costo di acquisto, sono i riscaldatori cinesi. Ribattezzati dalla stragrande maggioranza degli installatori di settore, con il nome di “cinebasto“. Mentre per quanto riguarda i primi due modelli, non ci sono segnalazioni degne di nota, per quest’ultima categoria, è necessario fare alcune precisazioni.
Premesso che io, personalmente, preferisco sempre consigliare…
“L’acquisto di prodotti certificati”
Soprattutto, per ovvi motivi di sicurezza, un po’ per curiosità e un po’ per l’abissale differenza di prezzo, ho pensato di valutare anche i riscaldatori di produzione cinese. Nella mia infinita ricerca, ho successivamente scoperto una ditta Italiana, la “Vevor” che offre dei prodotti a mio avviso decisamente validi e a un prezzo davvero molto competitivo.
Ho deciso pertanto di dargli fiducia e di acquistare il modello che trovi di seguito. Dopo averlo smontato completamente, in tutte le sue parti, l’ho successivamente riassemblato prestando la massima attenzione a tutti gli accoppiamenti. Ho poi provveduto a effettuare vari test e altrettante prove sotto stress. Al termine, piacevolmente soddisfatto, ho valutato di procedere alla sua installazione. Sono infatti rimasto colpito, dalla qualità dei materiali e da “quasi tutti“, gli accessori a corredo. Durante la fase di montaggio, ho sostituito pochissimi elementi, tra cui il tubicino dell’alimentazione e i collari stringi tubo, con altri, a mio avviso più affidabili. Probabilmente, pignolo come sono, lo avrei fatto comunque, anche operando con i dispositivi più costosi. A breve, entrerò più nel dettaglio, fornendoti, tutte le info necessarie a riguardo.
L’unico punto sfavorevole, che interessa tutti e “3” i riscaldatori, sempre che di lato negativo si possa parlare, riguarda il fattore potenza. Con i loro “2” Kilowatt, sono decisamente sovradimensionati, per essere impiegati sugli autoveicoli. Per fortuna però, le rispettive centraline di controllo gestiscono egregiamente la potenza e le fasi di accensione pertanto, sono regolarmente dilazionate nel tempo. Anche in presenza di temperature esterne molto basse, con il tetto sollevabile in posizione estesa e la ventilazione aperta, la temperatura interna del mio mini camper, infatti, è sempre “perfetta“.
Di seguito, ti lascio i riferimenti e le rispettive immagini sulle quali cliccare, per verificare nel dettaglio le caratteristiche dei “3” riscaldatori menzionati.
WEBASTO
PLANAR
VEVOR
Come ti ho già accennato, installare un riscaldatore a gasolio, offre indubbiamente diversi vantaggi. Purtroppo però, a differenza di altre apparecchiature, che necessitano solamente di essere posizionati, in questo caso, dovrai necessariamente, provvedere anche alla realizzazione di un impianto termico, vero e proprio, composto da diversi elementi.
Installare un accessorio di questa tipologia, richiede in oltre, una buona competenza specifica in materia, che se non hai, devi assolutamente acquisire. E’ l’unico modo infatti, per garantirti un risultato finale, “sicuro” e duraturo nel tempo.
Se non sai di cosa io stia parlando, comincia con il dare un’occhiata, al video che segue. Il filmato, ti mostra proprio gli errori più comuni, che possono derivare da una errata installazione.
LE FASI PRINCIPALI PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO TERMICO
Ora che hai visto gli errori da evitare assolutamente, procediamo e vediamo, quali sono le “12” fasi principali, per dotare il tuo veicolo ricreazionale, di un efficiente impianto termico a gasolio.
- Dove posizionare l’unità riscaldante. Internamente, o esternamente all’autoveicolo.
- Verifica generale pre-installazione. Una valutazione precisa degli spessori, dei materiali, delle tubazioni varie, delle connessioni elettriche, del serbatoio e di tutti gli accessori a corredo.
- Praticare i fori di riferimento. Marcatura e foratura della carrozzeria. Predisposizioni per la staffa di fissaggio e per le tubazioni.
- Posizionamento dell’unità riscaldante. Cura degli accoppiamenti, tra la staffa, il bruciatore ed il corpo macchina, nel rispetto delle principali caratteristiche di funzionamento.
- Alimentazione del carburante. Innesto sul serbatoio dell’autoveicolo, o posizionamento e connessione della tanica in dotazione.
- Installazione della pompa di alimentazione. Posizionamento e predisposizione di eventuali unità antivibranti.
- Montaggio del tubo di aspirazione dell’aria da riscaldare. Preferibilmente posizionato internamente all’abitacolo.
- Posizionamento del tubo di mandata dell’aria calda. Eventuale predisposizione di una griglia dedicata e di un filtro ambientale specifico.
- Innesto della tubazione dell’aria per la combustione. Cura del suo posizionamento e del relativo filtro a corredo.
- Tubo gas di scarico e silenziatore. Applicazione e posizionamento mirato, per evitare turbolenze e possibili infiltrazioni nocive, all’interno della zona abitativa.
- Connessioni dei cavi elettrici. Effettuare tutti i collegamenti elettrici. Predisposizione della guaina di rivestimento e di eventuali dispositivi di fissaggio.
- Applicazione della centralina di controllo. Posizionamento ottimale, all’interno dell’autoveicolo.
DOVE POSIZIONARE L’UNITA’ RISCALDANTE
La prima decisione che devi assolutamente prendere, riguarda il posizionamento dell’unità riscaldante. Sebbene, non ci siano controindicazioni, in merito a un’installazione interna all’abitacolo, ricorda che si tratta pur sempre, di un “bruciatore a combustibile“. Caratterizzato quindi, da elevate temperature di esercizio, ed emissioni di gas, nocivi. Pertanto, per quanto possibile, direi che la scelta migliore, sia quella di preventivare una ubicazione esterna. Installandolo fuori dall’abitacolo in oltre, potrai anche risparmiare spazio, sempre prezioso e aumentare il comfort generale, limitando la percezione, dei caratteristici rumori di funzionamento.
VERIFICA GENERALE PRE-INSTALLAZIONE
Subito dopo aver deciso, tra un montaggio esterno, o interno, dovrai procedere a individuare la migliore posizione possibile, seguendo un metodo analitico. Ovvero, prendendo in considerazione, anche il più piccolo particolare. Valutare attentamente, tutte le distanze tra i vari collegamenti e i relativi percorsi. Le tubazioni, i fori per il passaggio dell’aria, la distanza dal serbatoio del carburante e tutte le predisposizioni elettriche. Nel caso di un posizionamento esterno all’autoveicolo, probabilmente sotto la scocca, dovrai predisporre le giuste protezioni, per preservarlo oltre che dalle intemperie, anche da eventuali urti accidentali, o fortuiti.
PRATICARE I FORI DI RIFERIMENTO
Subito dopo aver stabilito la posizione migliore, per la staffa di fissaggio e aver debitamente segnato tutti i punti di riferimento, dovrai procedere alla foratura della carrozzeria. Per quanto riguarda il foro, o i fori, necessari al passaggio delle varie tubazioni, ti ricordo di farli sempre “abbondanti”. Eviterai eventuali attriti tra i diversi elementi e le conseguenti possibili lacerazioni, dovute alle vibrazioni. Prima di procedere con il tuo bel “trapano” munito di “punta a tazza“, naturalmente, verifica sempre che sul lato opposto al foro, non siano presenti impedimenti di alcun genere.
POSIZIONAMENTO DELL‘UNITA’ RISCALDANTE
Il passo successivo, prevede il fissaggio della piastra di collegamento, all’unità riscaldante. Ti ricordo di non frapporre tra i “2“, nessun tipo di spessore, in quanto, l’accoppiamento, oltre a garantire il giusto supporto meccanico, deve anche scongiurare, eventuali infiltrazioni di gas insalubri, all’interno dell’autoveicolo. Prima di rendere solidale la piastra, al riscaldatore, ti consiglio di posizionare per bene, nella sua sede, il cavo elettrico in dotazione. Terminato l’accoppiamento, puoi finalmente fissare il riscaldatore e la sua piastra di fissaggio, all’autoveicolo. Anche in questo caso, presta la massima attenzione a non frapporre nessun tipo di materiale isolante, o distanziale, di alcun genere. Il telaio, deve poter contribuire a disperdere, buona parte del calore generato, dal riscaldatore stesso. In oltre, poiché la prudenza non è mai troppa, ricordati di sigillare ogni singolo foro, mediante l’utilizzo di un “silicone per alte temperature“.
ALIMENTAZIONE DEL CARBURANTE
Sebbene per un corretto funzionamento, ti basti provvedere al posizionamento della tanica in dotazione, in realtà per trarre il massimo beneficio, ti consiglio di collegare il pescante del carburante direttamente al serbatoio del gasolio dell’autoveicolo.
L’operazione è un poco delicata e richiede da parte tua, un minimo di attenzione, ma collegandoti direttamente al serbatoio dell’auto, avrai il grande vantaggio, di non doverti poi preoccupare, di effettuare il rifornimento, separatamente. Evitando anche il rischio, di rimanere accidentalmente al freddo, a causa dello svuotamento della tanica, caratterizzata da una capienza decisamente limitata, rispetto al serbatoio dell’autoveicolo.
Se decidi di procedere al posizionamento del pescante, direttamente sul serbatoio dell’auto, ti consiglio di verificare prima di tutto che esso, sia raggiungibile comodamente. Eventualmente, puoi anche provare ad alzare il tuo autoveicolo, per ottenere una visuale e un’agibilità migliore. Mi raccomando però,
“lavora sempre, in massima sicurezza.”
Una volta individuato il punto più adatto per l’innesto, accertati che il livello del carburante nel serbatoio, sia più basso, rispetto alla posizione del foro che andrai a praticare, per evitare possibili fuoriuscite di combustibile. Presta anche la massima attenzione affinché la base del tubicino, una volta posizionato all’interno, arrivi a circa “5” centimetri dal fondo del serbatoio. In questo modo, otterrai un pescaggio ottimale e al tempo stesso, la garanzia di una sufficiente quantità di gasolio, necessaria, per avviare il motore, anche in caso di un funzionamento del riscaldatore, per così dire, “non controllato“.
INSTALLAZIONE DELLA POMPA DI ALIMENTAZIONE
Nell’installare la pompa di alimentazione dovrai prestare particolare attenzione, al fattore “vibrazioni“. Durante l’utilizzo del riscaldatore, infatti, oltre al rumore prodotto dalla combustione e dalla ventilazione forzata, il fastidio maggiore, è proprio il baccano proveniente dalla pompa elettrica del carburante. Possibilmente quindi, lascia che essa sia libera di muoversi, o in alternativa, abbi cura di frapporre degli elementi antivibranti, aggiuntivi. Se questo non ti è possibile, puoi anche provare a coibentarla, mediante l’utilizzo di una tubazione isolante, di neoprene. In tutti i casi, opta comunque per un fissaggio “non troppo rigido“, proprio per evitare il propagarsi del rumore da vibrazione. Ricorda in fine, di posizionare la pompa, in modo che l’uscita del combustibile, quella con il connettore elettrico, sia sempre un poco più alta, rispetto all’ugello di entrata.
POSIZIONAMENTO DEL TUBO DI ASPIRAZIONE DELL’ARIA DA RISCALDARE
Naturalmente, in questo caso, l’opzione migliore è quella più ovvia. Se il tuo riscaldatore è pertanto, montato internamente all’abitacolo, puoi anche omettere di collegare un tubo di aspirazione. Se al contrario, hai seguito i miei consigli e hai deciso per una installazione esterna, sotto al telaio, in questo caso, ti consiglio di posizionare l’aspirazione in modo da prelevare l’aria direttamente dall’abitacolo. Così facendo, creerai una sorta di “ricircolo” e questo ti consentirà di accorciare notevolmente i tempi necessari, per portare in temperatura il tuo spazio abitativo. Considera infatti, che ogni riscaldatore a gasolio, adegua la combustione in funzione di diversi valori, tra cui, anche la differenza di temperatura rilevata, fra quella di entrata e quella di uscita.
POSIZIONAMENTO DEL TUBO DI MANDATA DELL’ARIA CALDA
E’ giunto adesso, il momento di rallentare e di procedere con estrema calma. Si, perché il tubo di uscita dell’aria calda, a differenza di quello di aspirazione visto un attimo fa, richiederà sicuramente un pochino di attenzione in più, da parte tua. Dovrai infatti, prestare la massima cautela e curare ogni particolare, a partire dal punto d’innesto del riscaldatore e proseguendo per tutto il suo percorso, fino al posizionamento della bocchetta di erogazione finale.
Se deciderai di non utilizzare gli elementi originali a corredo, ricorda che è fondamentale provvedere alla loro sostituzione, con alternative altrettanto valide, costruite specificatamente per l’impiego ad alte temperature. Anche tutti i singoli elementi preposti al fissaggio, così come le bocchette di erogazione, dovranno poter resistere, a uno sbalzo termico elevato. Pertanto, massima cura.
In oltre, nel caso di un’installazione esterna al mezzo che richieda un tratto di tubazione particolarmente lungo, eventualmente, per incrementare il rendimento generale ed evitare dispersioni, valuta una coibentazione, con appropriato materiale termoisolante.
A tal proposito, ti informo che è comunque sempre una buona idea, accorciare il più possibile l’intero tratto di tubazione.
Evita in oltre, nel modo più assoluto, di fare curve eccessivamente strette, o di utilizzare raccordi troppo costrittivi, per non gravare sulla ventola in dotazione.
INNESTO DELLA TUBAZIONE DELL’ARIA PER LA COMBUSTIONE
Anche il tubo dedicato alla presa d’aria, predisposta per la combustione, necessita di alcuni accorgimenti. Innanzitutto, ricorda di montare sempre il filtro protettivo. Anzi, possibilmente, sostituiscilo con uno di maggiori dimensioni e dotato di un migliore potere filtrante. La polvere presente nell’aria infatti, è la maggior causa di malfunzionamenti e in breve tempo, può pregiudicare anche irrimediabilmente, il tuo riscaldatore. L’elemento riscaldante, è da considerare come un normale motore endotermico, del tutto simile a quello posizionato sotto il cofano motore della tua auto.
È fondamentale anche, posizionare l’ingresso dell’aria, sempre nella posizione più opportuna, ovvero,
“mai, fronte marcia.”
Infatti, quando l’autoveicolo è in movimento, la sovra-pressione dell’aria, esercitata dalla velocità di marcia, può variare notevolmente il “rapporto stechiometrico” e generare una combustione anomala, con conseguenze disastrose, per l’intero gruppo termico.
TUBO GAS DI SCARICO E SILENZIATORE
Anche nel posizionare e fissare il tubo di scarico, così come il relativo silenziatore, dovrai rispettare alcuni semplici criteri fondamentali. Primo fra tutti, il tratto finale della fuoriuscita del gas, non dovrà mai essere interessato, da nessuna turbolenza, che possa produrre vortici o aspirazioni anomale dei gas di scarico, all’interno dello spazio abitativo. Pertanto, è una buona norma, posizionare il terminale, “fuori dalla sagoma” dell’autoveicolo, di qualche centimetro.
Un altro punto molto importante, riguarda il giusto grado di inclinazione del tratto finale, che dovrà essere posizionato più in basso, rispetto al riscaldatore, al fine di evitare che la condensa, possa ristagnare, o peggio, raggiungere la camera di combustione.
Per garantire un buon deflusso generale dei gas, presta la massima attenzione anche alla formazione di eventuali colli d’oca.
Controlla, in oltre, che la tubazione per l’intero suo percorso, sia posizionata alla giusta distanza, da eventuali materiali adiacenti, potenzialmente infiammabili.
Provvedi a fissare nel modo più opportuno, ogni singolo elemento, per evitare contatti e trasferimenti di calore eccessivi.
Come mostrato nel video soprastante, ricorda, infine, che…
“Non è mai una buona idea, coibentare la tubazione di scarico.”
Essa, infatti, deve poter scambiare calore con l’ambiente circostante per evitare di raggiungere temperature troppo elevate. Distruttive, sia per la tubazione in se, ma anche per l’intero impianto riscaldante.
CONNESSIONI DEI CAVI ELETTRICI
Per quanto riguarda le connessioni elettriche, in realtà, non c’è nulla di complicato. Il riscaldatore è già fornito infatti, di tutti i cablaggi specifici necessari. Se però, non sei molto ferrato su questo argomento, o se senti comunque la necessità di ulteriori approfondimenti, ti rimando ancora una volta all’articolo: “impianto elettrico“, nel quale, tra le altre cose, ti spiego appunto, anche come fare ogni tipologia di collegamento elettrico, in totale sicurezza.
Nell’articolo, tratto poi dell’importanza nel posizionare, il fusibile in dotazione, il più vicino possibile alla rispettiva fonte di corrente elettrica. Qualora questo, per vari motivi non sia possibile, sempre nello stesso post, ti mostro anche come calcolare il prolungamento dei cavi elettrici in dotazione. Un’operazione molto delicata, che dipende dalla sezione dei cavi stessi e dai dati di assorbimento di corrente. Sappi che un errore di valutazione in questo caso, oltre a danneggiare gravemente il tuo riscaldatore, può mettere fuori uso, l’intero tuo autoveicolo.
“Potresti addirittura provocare incendi, facendo consumare in brevissimo tempo, la tua auto dalle fiamme.”
Come potrai vedere tu stesso, per fortuna, evitarlo è estremamente semplice. Nell’articolo menzionato infatti, trovi anche un pratico e semplice calcolatore per evitare ogni tipologia di rischio.
APPLICAZIONE DELLA CENTRALINA DI CONTROLLO
Per terminare il tuo impianto termico, l’ultima cosa da posizionare e collegare, è la centralina di controllo. La sua ubicazione sarà fortemente influenzata, naturalmente, dalla lunghezza del cavo di collegamento in dotazione. Ti consiglio pertanto di valutare molto attentamente, dove posizionarla. Cavo permettendo, per quanto possibile, cerca di fissarla sempre nel punto più freddo dell’abitacolo, lontano dalla tubazione di mandata dell’aria calda, in modo da ottenere un rilevamento preciso e in tempo reale, dell’eventuale calo di temperatura.
“Ora, hai tutte le informazioni necessarie, per poter riscaldare il tuo autoveicolo, in modo sicuro, semplice ed efficiente!”
Per qualunque chiarimento o approfondimento, come sempre, resto a tua completa disposizione. Puoi farmi tutte le domande che ti passano per la mente, semplicemente lasciandomi un commento qui sotto. Oppure se preferisci, puoi contattarmi tramite “Wattsapp” o magari anche inviarmi una email a “lucio@miniautocamper.com“.
Naturalmente, se hai esperienze personali, in materia di riscaldamento, sarei veramente felice di venirne a conoscenza. Anche se così non fosse, è bene che tu sappia che sono comunque molto curioso, di sapere il tuo personale punto di vista sull’argomento. Pertanto… se ti va… Informami. Ci tengo davvero molto.
Permettimi di farti un grosso “in bocca al lupo per il tuo progetto” e di ringraziarti per il tempo che mi hai dedicato.
A presto.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniautocamper.com. Oltre a lavorare sul campo, mi occupo di consulenza e formazione. Amo sporcarmi le mani per realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza avere la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua completa disposizione per aiutarti a dar vita a ogni tuo progetto.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!