IL PIANO COTTURA SUI VEICOLI RICREATIVI
Il piano cottura sui veicoli ricreativi, può essere alimentato da diverse fonti energetiche.
Proprio per la disparità del propellente utilizzato, possiamo suddividere i piani cottura in:
- Elementi a gas.
- Radianti.
- Alogeni.
- Ad induzione.
- A gasolio.
Vediamo adesso, le singole caratteristiche che li identificano, per valutarne un eventuale acquisto.
IL PIANO COTTURA A GAS
Il piano cottura più diffuso è sicuramente quello a gas. Ha lo svantaggio di non essere molto efficiente, il suo rendimento è di appena il 40%, ed in oltre può essere molto pericoloso in caso di perdite nell’impianto, per questo sono previsti meccanismi di sicurezza che devono sempre essere in perfetta efficienza. A suo favore ha sicuramente il prezzo di acquisto. Il fatto di essere costituito da pochissimi elementi, consente di contenere i costi di realizzazione in poche decine di euro. Alcuni modelli sono predisposti per bombole usa e getta, altri più evoluti non hanno niente da invidiare a quelli destinati per uso domestico, anche il prezzo. Un altro elemento positivo è l’indipendenza dalla corrente elettrica, anche con un blackout generale potremo sempre servircene. I modelli più economici sono molto maneggevoli, grazie al peso e agli ingombri ridotti, possono essere facilmente rimossi all’occorrenza, soprattutto se dotato di attacchi a sgancio rapido. Possiamo così nell’eventualità utilizzarlo a terra senza problemi. Con questo tipo di piani, può essere usato qualsiasi tipo di pentolame, di qualsivoglia materiale.
È bene sapere, come accennato in precedenza, che il gas necessita di “cure” particolari, per quanto riguarda la sicurezza. Prima di tutto provvediamo ad acquistare un buon regolatore con portata adeguata e filtro annesso, per normalizzare la pressione di uscita dalla bombola e filtrare eventuali scorie. Il regolatore è molto importante anche in un uso invernale, non deve presentare fenomeni di condensa che a basse temperature potrebbero portarlo al congelamento. Se non previsto, meglio dotarlo anche di valvola con abbinata una termocoppia di sicurezza, che in caso di spegnimento accidentale della fiamma provvederà alla chiusura automatica del gas. E’ buona cosa procedere anche all’acquisto di un eventuale rilevatore di gas e Co2, per dormire sonni tranquilli. Per comodità potrebbe essere utile, sempre se non fornito, dotarlo di un generatore di accensione elettronico, o quantomeno di un sistema a piezoelettrico, per non ricorrere sempre all’accendigas. Altro accessorio fondamentale per questo tipo di combustibile, sono le bombole, ne esistono di tre tipi. Quella classica in ferro, molto pesante e poco maneggevole, viene scambiata ogni volta con una carica, e non può quindi essere solidale al mezzo. Ci sono poi, quelle in alluminio, molto più leggere, ma purtroppo non tutti i distributori le ricaricano e oltretutto un costo iniziale ci circa 100-150 euro. Da poco sul mercato, ci sono le bombole in vetroresina. Esse hanno la particolarità di essere molto leggere, sono dotate di indicatore visivo di livello del gas, e se sottoposte a combustione, bruciano senza esplodere. Possono essere noleggiate o comprate, a seconda dei modelli, ma in entrambi i casi siamo vincolati ai loro distributori. Ricordiamo l’importanza anche del contenuto delle bombole, soprattutto se usiamo il mezzo a basse temperature. Il gas solitamente usato è il butano puro o miscelato con il propano. Questo tipo di combustibile gela intorno ai zero gradi, per cui se prevediamo di andare in climi più freddi meglio orientarsi sul propano puro che ha un punto di congelamento intorno ai -40 gradi.
Un ultimo appunto, qualora vogliate provvedere ad avere il piano cottura e il lavello situati nel minor spazio possibile, il gas è la scelta ottimale. Molte aziende producono infatti dei combinati molto vantaggiosi in termini di spazio.
LA TIPOLOGIA RADIANTE
Un alternativa al gas è il piano cottura radiante, ha come elemento riscaldante, una resistenza che attraversata dalla corrente produce calore. La copertura della stessa può essere economica, in ghisa, o vetroceramica, più bella e costosa. Indipendentemente dal rivestimento, ha un rendimento di circa il 46%. Il vantaggio principale rispetto al gas, è quello di non avere una fiamma viva, e tutti i rischi che essa comporta. Non ci sono quindi rischi di gas nocivi nell’ambiente che possono provocare asfissia, incendi, esplosioni. Tra gli svantaggi da segnalare, sicuramente l’alto assorbimento di corrente, che si traduce in costi più elevati rispetto al gas. Oltre tutto richiede più tempo per scaldare rispetto a quest’ultimo, in quanto eroga a parità di tempo meno calorie. Se procediamo all’acquisto di un tipo dotato di rivestimento vetroceramico, in oltre il prezzo sarà molto più elevato. Questo tipo di rivestimento, esteticamente molto bello, ha la caratteristica di resistere a temperature di 700-800°, di essere inattaccabile a quasi tutte le sostanze chimiche e di creare una base di appoggio piana ed uniforme indeformabile. Naturalmente, poiché il rivestimento si frappone tra la resistenza e la pentola, assorbe inevitabilmente parte del calore.
ALOGENO
Un’altra opzione sono i piani cottura di tipo alogeno, il rivestimento vetroceramico in questo caso non causa gravi perdite, poiché la fonte di calore è costituita da una o più lampade ad infrarosso, cio consente di mantenere il rendimento intorno al 59%. Anche in questo caso la fonte di energia è di tipo elettrico. I lati positivi e negativi sono gli stessi dei piani radianti.
AD INDUZIONE
Relativamente giovani, sono i piani cottura ad induzione. Sebbene siano alimentati sempre dalla corrente elettrica, hanno un funzionamento completamente differente dai precedenti. Sfruttano infatti il campo magnetico generato da una o più bobine poste sotto il piano di vetroceramica. Questo consente principalmente di ridurre notevolmente le perdite, il rendimento di questa tipologia di piani si aggira intorno al 90%. Il calore viene trasmesso solamente nel punto di contatto della pentola, che trattandosi di onde elettromagnetiche, deve avere rigorosamente un fondo metallico conducibile elettricamente. Quindi, ne consegue la necessità di avere pentole di un certo materiale, (ferroso o acciaioso). Ci si può dotare di un adattatore conducibile da posizionare sotto la pentola, ma in questo caso appoggiando la pentola su di esso, si annulla quasi completamente il vantaggio calorico rispetto ai piani radianti e induttivi. Lo svantaggio maggiore è costituito dal prezzo di acquisto.
IL GASOLIO COME COMBUSTIBILE
Ultima scelta, non per importanza, sono i piani cottura a gasolio, usano il diesel come combustibile, e possono prelevarlo direttamente dal serbatoio della vettura. Consentono di eliminare completamente la bombola del gas, e tutte le problematiche ad esso relative. Questa scelta risulta vincente, soprattutto per eliminare la fastidiosa ricerca delle bombole, soprattutto in paesi stranieri. Anche lo spazio di solito riservato alla bombola del gas può essere impiegato in modo diverso. La mancanza di quest’ultimo ci consente anche di poter accedere in qualsiasi garage e parcheggio pubblico. In oltre essendo quasi tutti dotati di coperchio ventilato, possono assolvere la funzione di riscaldamento con un potere calorico di circa 2KW. In media consumano 0,10-0,20 l/h(litri ogni ora).Nonostante siano a gasolio, per il funzionamento necessitano però anche di una componente elettrica, assorbono circa 7-9 A (Amper) in avvio per circa 5 minuti e una volta a regime, 500 mA per KW di potenza. Di solito oltre i normali comandi di accensione e controllo temperatura, prevedono un tasto per compensare la pressione atmosferica sopra i 1000 m di quota, con tale impostazione funzionano perfettamente finoai 3000 m di altitudine. La combustione, di solito, avviene in una camera stagna, per cui non vi sono fiamme vive tipiche del gas o rischi di vapori tossici. Alcuni modelli però aspirano l’aria interna all’abitacolo, fate quindi attenzione e se il caso provvedete di conseguenza. Come finitura superficiale, adottano lo strato vetroceramico, e godono delle caratteristiche di questo materiale. Bisogna tenere in considerazione che spesso hanno un fuoco per scaldare e uno di mantenimento della temperatura, per cui è possibile cucinare un pasto alla volta. Non sono il massimo per equipaggi numerosi.
Ciao, sono Lucio, Webmaster ed editor di miniautocamper.com. Oltre a lavorare sul campo, mi occupo di consulenza e formazione. Amo sporcarmi le mani per realizzare in team ogni genere di idee, ma non inizio mai nessun lavoro senza avere la certezza di un valido risultato finale. La mia esperienza a Tua completa disposizione per aiutarti a dar vita a ogni tuo progetto.
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